“Sicuramente Baiardo era a conoscenza della malattia di Messina Denaro. E da come ha parlato era come se sapesse che ci sarebbe stata quasi una resa, anche alla luce dell’assedio messo in atto negli ultimi tempi dalle forze di polizia e il Ros, facendo terra bruciata intorno al boss. E’ possibile che da parte di Messina Denaro, stremato, potesse esserci stata una presa d’atto su questo. Bisogna vedere cosa esce dalla perquisizione all’interno del suo covo: se gli investigatori non trovano nulla, allora è un covo che è stato ripulito già prima di una resa. Ecco, in quel caso direi che è stata una resa”.
E’ quanto sostiene Luigi Li Gotti, avvocato che si è occupato delle stragi di mafia e ha assistito diversi pentiti di mafia, tra cui Buscetta, Mannoia, Mutolo e Brusca. In merito alle ipotesi su un possibile scambio tra l’arresto di Messina Denaro e l’introduzione della nuova disciplina sull’ergastolo ostativo, invece “non vede un nesso”, chiarisce Li Gotti, che è stato in passato anche sottosegretario alla Giustizia e componente della Commissione Antimafia.
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