Maturità, uno studente di Roma ha inserito nella prima prova dell’esame la schwa, il fonema usato dalla comunità non binaria che prevede il non inserimento sia del maschile, sia del femminile. E ha preso 17/20 di voto. Lui si chiama Gabriele Lodetti ed è un maturando del liceo Plinio Seniore: dice di aver voluto usare il simbolo delle persone che non si riconoscono nel genere maschile o femminile per rendere più inclusivo il linguaggio.
Maturità, lo studente che usa nel tema la schwa
Lo studente ha scelto il tema d’attualità, quello che citava l’ex ministro Bianchi e che ha provocato diverse polemiche. A Repubblica, Lodetti racconta che voleva “dimostrare che utilizzare una forma di linguaggio che rappresenti tutti e tutte è possibile. Anche durante una prova importante come l’esame di Stato. Lo studente ha proseguito spiegando che “sì, è stato anche un gesto di sfida, ma non verso la commissione, bensì verso il sistema scolastico e la società”.
Lo studente ha usato la schwa pur non trattando un argomento che ha a che fare con l’inclusione. E allora perché l’ha fatto? “Da tempo è presente nelle chat con amici e familiari” ha spiegato. Aggiungendo che lo schwa “è ormai entrato nel mio modo di pensare e sarebbe complicato non utilizzarlo per esprimermi”.
Lo schwa a scuola: favorevoli e contrari
Open spiega che la scelta dell’utilizzo dello schwa in classe divide. Favorevoli associazioni studentesche come La rete degli studenti medi. Divisi gli insegnanti. Giuseppe Benedetti, docente di Lettere al liceo Tasso di Roma, spiega che la schwa non è di uso comune: “Si può fare riferimento a qualche criterio generale. Il primo è quello dell’uso. La schwa non è di uso comune. Qual è il senso del suo impiego nel testo in questione?”. Secondo il professore l’opportunità dell’uso dello schwa “in un tema sui diritti sarebbe evidente, in un tema su altri argomenti sarebbe meno chiaro o potrebbe risultare persino una forzatura”. Bisogna poi stabilire quanto sia persuasivo l’uso della schwa per sostenere le proprie tesi ed anche la sua coerenza nell’utilizzo. Bisogna usarla solo qualche volta o sempre? Interrogativi che al momento restano senza risposta.
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