Sul Mes “prima di tutto io non ho mai detto né in Parlamento, nè in Europa, nè in nessuna altra sede che l’Italia avrebbe ratificato il Mes. Ho letto cose assurde, assolutamente false e vi prego di prenderne atto”.
Lo afferma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in commissione Bilancio alla Camera, spiegando di aver detto che dopo quattro rinvii “una decisione il Parlamento per serietà avrebbe dovuta prenderla”.
“Il Parlamento sovrano ha votato e ha votato come avevo anticipato in sede europea dove ho sempre detto” che gran parte del Parlamento era contraria e “l’esito sarebbe stato inevitabilmente questo”, aggiunge.
Cosa aveva detto il ministro sul Mes? “Che da ministro dell’economia e delle finanze – diceva, riferendosi al proprio ruolo di governo, all’indomani del voto che ha diviso la maggioranza – avevo interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario.
Ma, per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni, fra Giurì d’onore e cose di questo tipo, mi è sembrato evidente che non c’era aria per l’approvazione. Per motivazioni anche e non solo economiche”.
Negli incontri internazionali, per mesi il ministro ha manifestato tutte le difficoltà a far convergere una maggioranza sulla ratifica. La scelta era stata devoluta al Parlamento, che è sovrano, e quindi la decisione va accettata, è la linea di Giorgetti, che è rimasto nei suoi uffici durante l’infuocata discussione a Montecitorio il giorno della mancata ratifica.
Il suo nome in Aula è risuonato più volte, in quanto responsabile di una “Waterloo” sul Patto come ha detto la M5s Chiara Appendino, o perché “sbugiardato da quest’aula, sbeffeggiato dal suo leader e dal suo partito”, come ha attaccato il dem Enzo Amendola.
Non era aria, per riprendere le parole di Giorgetti, soprattutto nel suo partito. Valga per tutti la posizione di Borghi Claudio, capogruppo della Lega in Commissione Bilancio del Senato: ” E’ chiarissima: non voterò mai il Mes, piuttosto mi taglio una mano”.
Su Borghi il ministro ci è dovuto tornare per rispondere in commissione alla Camera al deputato di Italia Viva Luigi Marattin che gli chiedeva ‘se il ministro dell’Economia fosse Giorgetti o Borghi’.
“Non so se la decisione sia stata presa con una telefonata tra l’onorevole Borghi e la presidente Meloni. Tendo anche a non leggere i giornali e non ho motivo di pensare che sia vero o falso”.
‘Sul superbonus “è il Parlamento a decidere, ma io so quale è il limite oltre il quale non si può andare, questa è la realtà dei numeri”. E il superbonus “è come una centrale nucleare che ancora non riusciamo a gestire”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in commissione Bilancio alla Camera.
Anche il bonus al 70%, ha aggiunto, “vi assicuro che visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po’ da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto” anche perché “quando fai debito lo paghi” e sono “miliardi sottratti agli italiani alle famiglie italiane, di spesa per la previdenza”.
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