I social network sono luogo di connessione, ma anche di potenziale pericolo per i ragazzi: quotidianamente capita loro di imbattersi in messaggi tossici, che mostrano modelli di bellezza irrealisticamente perfetti e contribuiscono a minare autostima e benessere mentale e fisico.
Secondo una recente ricerca del Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio e del Centro nazionale dipendenza e doping dell’Istituto Superiore di Sanità, il 2,5% dei ragazzi presenta caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media con maggior probabilità di sviluppare ansia sociale, che può diventare fattore di rischio per bassa autostima, depressione o aggravamento di disturbi alimentari come l’anoressia. Si stima che la salute mentale di 1 giovane su 2 sia a rischio.
Al tempo passato sui social media, si associano spesso messaggi sbagliati. Infatti, la maggior parte dei giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni è stata esposta a consigli di bellezza tossici: 5 su 10 a contenuti che incoraggiano la perdita di peso e 6 su 10 a corpi perfetti e irrealistici. Per questo Dove, Cittadinanzattiva e Social Warning – Movimento Etico Digitale lanciano la campagna di sensibilizzazione ‘Il Costo della Bellezza’.
Alla campagna si associa una petizione che chiede che all’interno dei Piani di Offerta Formativa delle scuole primarie e secondarie, si preveda un percorso educativo sull’uso consapevole dei social media, dando piena attuazione alla legge 92 del 2019 sull’educazione civica nelle scuole. È possibile firmare da oggi online, su Change.org, oppure in diversi corner organizzati nelle piazze delle principali città italiane.
La campagna prende vita grazie ad un video che offre uno sguardo sulle vite dei giovani che hanno subito conseguenze reali di contenuti di bellezza dannosi proposti sui social. “In adolescenza -spiega la dottoressa Teresa Grimaldi Capitello, Psicoterapeuta dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma- il corpo è soprattutto percepito come oggetto di sguardi degli altri, ma in primo luogo di sé stessi: è un corpo guardato. Pertanto, la valutazione e l’apprezzamento di sé stessi e la consapevolezza di essere capaci, parte dal corpo”.
“Un messaggio tossico, in alcuni casi e soprattutto tra i più giovani-sottolinea invece Ugo De Giovanni, General Manager Personal Care Unilever Italia- può portare a disturbi psico-fisici profondi. Questo circolo va spezzato, puntando su educazione e sensibilizzazione”. Mentre Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva presenta per l’occasione uno sportello telefonico di tutela, informazione ed empowerment per i più giovani e per le famiglie, attivo da oggi. La protagonista del Manifesto che riassume i termini della petizione, Viola, è una ragazza italiana di 15 anni che racconta una storia di crescita, trasformazione e di felicità ritrovata anche nella bellezza e nell’unicità dell’imperfezione.
Madrina della campagna è Aurora Ramazzotti. “Ogni giorno, sui social si ha a che fare con modelli di bellezza, messaggi sbagliati, commenti semplicemente non più tollerabili- conclude- . So cosa significa, ho dovuto fare un grande lavoro su me stessa di consapevolezza. E non è una cosa che riguarda solo me. Mi ha sempre colpito quante persone hanno condiviso con me questo stesso disagio, e chi ha una visibilità, chi tutti i giorni si espone sui social, credo abbia anche una responsabilità per fare in modo che si possa tracciare una strada nuova”.
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