Vietati minigonne e jeans strappati a scuola. La preside del liceo linguistico “Pietro Siciliani” di Lecce, Vittoria Italiano prova a lanciare la battaglia sul dress code. A raccontare il tutto è il Quotidiano di Puglia.
“Si ricorda nuovamente – si legge in una circolare – che per motivi di decoro e rispetto dell’Istituzione Scolastica e di tutti i componenti la Comunità Scolastica, è doveroso indossare un abbigliamento adeguato, evitando assolutamente abiti che evochino tenute balneari o vestiario da discoteca (es. canotte, magliette corte, pantaloni strappati, minigonne…)”. Ovviamente, continua la dirigente, “ci si aspetta abbigliamento decoroso ed adeguato al contesto scolastico anche da parte di tutti gli operatori e gli utenti presenti a scuola a vario titolo. Si chiede la collaborazione delle famiglie. Le/i Docenti e il personale scolastico sono invitati a intervenire e a richiamare al rispetto del presente avviso”.
“È una questione di opportunità: dal prefetto si va in mutande? A teatro si va in pantaloncini corti? Non mi pare”. Loredana Di Cuonzo, dirigente scolastica di un altro liceo di Lecce, Palmieri, difende la scelta della collega: “Quando si va al mare si può stare con l’ombelico di fuori, quando si viene a scuola no. Perché la scuola è un luogo che non ci richiede né di essere appariscenti né pronti per la spiaggia: e laddove ci si distragga, su questo concetto, è giusto che la distrazione venga fatta notare.
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