Miss Hitler e altri 11 persone a rischio processo: istigavano all’odio razziale. La donna, una 29enne di origini siciliane, faceva parte di una rete attiva in tutta Italia che si faceva chiamare “Ordine Ario Romano”. Tra i loro simboli e feticci nostalgici del ventennio fascista e del Terzo Reich c’erano svastiche, croci celtiche, medagliette e cimeli del Duce.
Nel 2019 la donna aveva vinto un concorso online su un social network russo, VK, che le era valso il titolo di Miss Hitler. Oggi è tra i 12 italiani che devono affrontare un possibile processo per presunta pubblicazione di propaganda antisemita che nega l’esistenza dell’Olocausto e definisce le camere a gas naziste “le più grande bugia della storia”, hanno detto le fonti venerdì.
I pubblici ministeri hanno chiuso l’indagine contro i 12, normalmente premessa per le richieste di rinvio a giudizio, e hanno avanzato l’accusa di associazione a delinquere per diffondere propaganda e istigare la discriminazione etnica e religiosa. Sei dei 12, che hanno dai 26 ai 62 anni, vivono nel Lazio, di cui quattro a Roma e provincia, uno a Latina e uno a Frosinone, mentre tre vivono in Sardegna, un altro in Calabria, uno in Abruzzo e uno in Lombardia.
I post razzisti contro i migranti
I loro post includevano “la minaccia ebraica sarà eliminata solo quando tutti gli ebrei del mondo cesseranno di esistere” così come invettive contro i migranti come “affondare tutte le navi delle ONG nel Mediterraneo e abbattere tutte le chiese, le sinagoghe e le moschee sarebbe il soluzione ad alcuni dei nostri problemi”. Fonte Ansa.