Misteri d’Italia, Unabomber, caso riaperto. Dopo 17 anni dall’ultimo attentato. Il bombarolo seriale che collocava in luoghi pubblici ordigni esplosivi improvvisati – Veneto e Friuli nel mirino – sarà finalmente identificato?
Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, affiancato dal pm Federico Frezza, se lo augura e tira dritto. A novembre aveva annunciato la riapertura del caso, ora accelera: ha chiesto l’incidente probatorio per analizzare le prove raccolte durante le varie inchieste.
Ha ripreso le buste con i reperti, ha studiato i singoli attentati (apparentemente senza movente) dal 1994 al 2006, ed ha riallacciato il filo da dove ha si era spezzato. Ha aperto il registro degli indagati e vi ha iscritto dieci persone: dieci sono nomi già noti alla procura triestina, uno invece è nuovo e misterioso. Totale: 11 indagati.
È l’ingegnere di Pordenone, oggi 66enne, indiziato n.1, torchiato a dovere nel maggio 2004, quindi strettamente sorvegliato nel successivo biennio, rimasto per anni nel mirino degli inquirenti e poi miracolosamente scagionato quando si è scoperto che la prova regina – un lamierino – era stata manomessa da un poliziotto (Ezio Zernar). Morale: Zornitta scagionato e risarcito, il poliziotto condannato.
Il GIP darà il via libera per effettuare un incidente probatorio sui reperti. Si vuole scoprire l’accertamento genetico e portare elementi utili a tal fine . Inoltre le persone che erano state coinvolte in passato sono state iscritte nel registro degli indagati per evitare di incappare in questioni di nullità e di inutilizzabilita’. L’inchiesta è stata riaperta dopo una istanza di Marco Maisano giornalista, conduttore tv e da due donne vittime di Unabomber , Francesca Girardi e Greta Momesso. Francesca Girardi, oggi 28 anni, ne aveva 9 quando, mentre giocava con un amico lungo il Piave, le e’ esploso un evidenziatore in faccia. Francesca è l’unica vittima superstite ad aver visto in faccia Unabomber e dice:”Mai scorderò quel viso, aveva i capelli brizzolati ma era giovane”.
Sono 28 gli attentati attribuiti all’imprendibile bombarolo. Per la cronaca il primo attentato è avvenuto l’8 dicembre 1993 a Portogruaro (Venezia). Il giorno dell’Immacolata è esplosa una cabina telefonica. Il secondo attentato è avvenuto a Sacile il 21 agosto 1994 alla sagra paesana.
Una donna ha raccolto un tubo di ferro nei pressi di un cespuglio di ortensie ed è esploso colpendo la donna e due dei suoi figli. L’ ultimo registrato è avvenuto il 6 maggio 2006 a Caorle: due fidanzati hanno trovato una bottiglia che al suo interno sembrava contenere un messaggio. Incuriositi hanno cominciato a maneggiarla fino a quando è esplosa provocando lesioni alla giovane. Ora i 28 casi sono rivisti con sofisticate tecnologie e nuovi occhi (FBI compresa). Forse uno dei più seguiti misteri d’Italia è giunto al capolinea. Forse.