Nel 2023 sono stati confermati più di 30mila casi di morbillo in Europa e Asia centrale, rispetto ai 909 del 2022, con un aumento del 3.266%. A renderlo noto è l’UNICEF che chiede urgenti misure di salute pubblica per i possibili effetti devastanti. Il tasso più alto è stato rilevato in Kazakistan con 69 casi per 100.000 abitanti, pari a 13.254 casi. La Romania che ha annunciato la scorsa settimana un’epidemia nazionale di morbillo ha un tasso di 9,6 casi per 100.000 (1.855 casi).
Circa 931.000 bambini in Europa e Asia Centrale non hanno ricevuto interamente o parzialmente i vaccini di routine fra il 2019 e il 2021. Il tasso di vaccinazione della prima dose contro il morbillo è diminuito dal 96% nel 2019 al 93% nel 2022. “Non c’è segno più evidente del crollo della copertura vaccinale che un aumento dei casi di morbillo. Un aumento così marcato richiede un’attenzione urgente e misure di salute pubblica per proteggere i bambini da questa malattia pericolosa e mortale”, ha dichiarato Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale.
Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa causata da un virus del genere morbillivirus. Si tratta di una malattia che viene definita infantile perché colpisce principalmente in età pediatrica così come varicella, pertosse, rosolia e parotite. Sono passati quasi 50 anni da quando è stato scoperto il vaccino contro il morbillo e la cattiva notizia è che i dati del 2023 sul numero di casi in Europa e in Asia, non sono confortanti.
Tra i motivi che hanno fatto riprendere la circolazione della malattia anche in Italia è la bassa immunizzazione dei bambini. Se questa è al di sotto del 95% il virus riprende a circolare. Gli ultimi dati in arrivo dal ministero della Salute evidenziano come in Italia i bambini che hanno ricevuto la prima dose entro i 24 mesi di vita sono il 93,85%. E si arriva addirittura all’85,64% per il richiamo compiuti i 5 anni. Richiamo che andrebbe fatto considerata l’età scolastica che aumenta il rischio di contagio.
Quindi sopratutto per la seconda dose le coperture sono al di sotto dei numeri ottimali e per questo il morbillo può riprendere la circolazione. Considerato che si tratta di un virus molto contagioso con un positivo che ne può infettare altri 15, ecco che i numeri sono in crescita. A livello regionale il Lazio è quella più virtuosa dove la prima dose somministrata è al 97%. In Calabria e in Sicilia si arriva all’89% mentre nella provincia autonoma di Bolzano si è fermi addirittura al 71%.
All’origine della malattia del morbillo c’è un virus appartenente alla famiglia dei morbillivirus. Si tratta di una delle malattie con il più alto indice di trasmissibilità. L’infezione si trasmette attraverso la dispersione, da parte di individui malati, di gocce di saliva infetta con colpi di tosse o starnuti. I sintomi durano dai 10 ai 20 giorni e in genere non sono gravi. La contagiosità si protrae fino a cinque giorni dopo la scomparsa delle eruzioni cutanee tipiche della malattia. Una volta contratto il morbillo il corpo si immunizza teoricamente per tutta la vita.
I primi sintomi sono simili a quelli influenzali con tosse, raffreddore, occhi rossi e febbre che può essere anche alta e raggiungere i 40°. Successivamente possono comparire dei puntini bianchi all’interno della bocca e dopo 3-4 giorni anche le eruzioni cutanee rosse tipiche della malattia.
La malattia può portare però anche complicanze gravi. Le più frequenti sono otiti, infiammazione delle orecchie, laringiti, broncopolmoniti batteriche e polmoniti interstiziali. Le più rare sono encefalite acuta, infiammazione dell’encefalo, panencefalite sclerosante subacuta. La mortalità è stimata in 2 casi su 1.000. L’unico modo per prevenire il morbillo è con la vaccinazione. In Italia avviene somministrando un complesso vaccinale, noto con la sigla “MPR“, che comprende morbillo, parotite e rosolia. La prima dose si effettua prima dal secondo anno d’età e il richiamo verso i 5-6 anni.
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