Caterina Giovinazzo, l’anziana di 88 anni ricoverata in rianimazione in ospedale dopo aver ricevuto una bolletta dell’acqua da capogiro (15.339 euro) per un errore, poi ammesso dalla stessa società che gestisce il servizio, l’Iren, è morta la vigilia di Natale.
Come anticipato oggi dai quotidiani locali la famiglia di Caterina chiede che venga fatta chiarezza sulla vicenda.
La donna si era sentita male dopo che la nuora le aveva letto i dati della bolletta dell’acqua relativa al periodo agosto-ottobre: 15.339 euro. La bolletta era arrivata all’istituto di credito lo scorso 14 novembre ed è stata pagata dalla banca in automatico.
La donna aveva sempre pagato poco, al massimo 65 euro. E infatti in seguito era stato appurato che il consumo massimo dell’abitazione della donna era di pochi metri cubi per un corrispettivo di 55 euro.
Nella bolletta subito contestata dalla famiglia venivano segnalati, dal 21 febbraio scorso al 31 ottobre, 4.182 metri cubi d’acqua. La società fornitrice si era subito difesa dicendo che avrebbe vvìerificato la ragione di un importo così alto: “Prenderemo subito contatti con la famiglia per verificare le motivazioni che hanno prodotto tale ammontare”. La società si era detta molto dispiaciuta per quanto accaduto ed aveva detto: “Nel caso si dimostri che l’errore sia dovuto a Iren non verserà proprio nulla. Cercheremo di comprendere come si è giunti a questa situazione”.
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