Dopo che la notizia della morte di Silvio Berlusconi era apparsa come breaking news su tutti i siti e le televisioni russe, a parlare è stato lo stesso Putin.
I due erano legati da una solida amicizia che l’ex premier italiano non ha negato nemmeno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Silvio Berlusconi ha dato “un inestimabile contributo allo sviluppo della partnership russo-italiana reciprocamente vantaggiosa” dice in un messaggio di condoglianze giunto al presidente Mattarella dal presidente Putin. Che aggiunge: “Per me Silvo è stata una persona cara e un vero amico”.
La morte di Berlusconi, per Putin è “una perdita irreparabile e un grande dolore“, afferma ancora il presidente russo. “Ho sempre sinceramente ammirato – scrive ancora il presidente russo nel messaggio, postato sul sito del Cremlino – la sua saggezza, la sua capacità di prendere decisioni equilibrate e lungimiranti anche nelle situazioni più difficili. In ognuno dei nostri incontri mi trasmetteva la sua incredibili vitalità, il suo ottimismo e il suo senso dell’umorismo”.
Fu sotto la guida di Silvio Berlusconi che, nel 1994, il G7 invitò per la prima volta la Russia a partecipare ai lavori per la parte politica del vertice, tenutosi quell’anno a Napoli. Lo ricorda l’agenzia russa Tass, sottolineando che in tal modo il gruppo si allargò per diventare il G8. “Berlusconi – aggiunge l’agenzia – ha sviluppato una relazione personale con il presidente Vladimir Putin attraverso anni di incontri ad alto livello”.
Famoso fu anche l’incontro, il primo, che Putin ebbe con Berlusconi in Sardegna il 29 agosto 2003. Obiettivo dell’epoca era discutere delle principali questioni internazionali dell’epoca: Iraq, Balcani, Medio Oriente.
Come racconta L’Unione Sarda, in quegli anni Berlusconi era a Palazzo Chigi e villa Certosa era la sede delle visite di capi di stato e di governo. Tra questi Tony Blair, José María Aznar per dirne alcuni. E, appunto, Putin: “Il presidente russo arrivò in Sardegna preceduto dall’incrociatore lanciamissili Moskva, nave ammiraglia della flotta del Mar Nero che venne ormeggiata nelle limpide acque della Costa Smeralda. Per il suo arrivo uno spiegamento di mezzi delle forze armate senza precedenti: circa un migliaio di uomini sparsi tra Olbia, Porto Rotondo e La Maddalena. In aeroporto l’accoglienza della fanfara della Brigata Sassari, con il sindaco Nizzi a fare gli onori di casa. Poi lo spostamento a Porto Rotondo in elicottero e la prima conferenza stampa all’Abi d’Oru”.
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