Bruno Modenese sarebbe morto per le lesioni riportate dopo esser stato picchiato al pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia. Svolta nel decesso del 45enne di Pellestrina morto il 19 settembre scorso, dopo due giorni di ricovero. Due addetti alla sorveglianza dello stesso ospedale sono indagati, con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale.
Venezia, morto al pronto soccorso dell’ospedale Civile di Venezia
L’uomo abitava nell’isola di Pellestrina ed era entrato di sua spontanea volontà nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale Civile di Venezia. Ricoverato con il suo consenso lo scorso sabato 16 settembre perché si sentiva confuso, l’ex pescatore è deceduto lunedì 18 per arresto cardiaco.
Sarebbe questa la diagnosi ufficiale dell’azienda sanitaria, contestata subito dai familiari che, dopo molte insistenze, hanno potuto vedere Modenese trovandolo con naso e zigomi fratturati e un edema cerebrale. Ormai privo di vita, era già stato trasferito in rianimazione. “Ci hanno detto che poteva essere caduto in bagno, ma come può una persona inciampare, rompersi tutta la faccia e avere la testa piena di sangue?” si domanda il fratello. “Bruno era una persona buona e socievole, però a volte era pieno di pensieri. Lui stesso aveva deciso di farsi ricoverare perché non dormiva da giorni, ma è salito in ambulanza con le sue gambe”.
La famiglia si era subito rivolta alla Procura
La famiglia aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica, sostenendo che sul suo corpo risultavano lesioni ed ecchimosi, forse procurate da terzi nel tentativo di calmarlo. La Procura veneziana ha disposto per oggi il conferimento per l’autopsia sul corpo di Modenese, nella quale i due indagati potranno nominare dei consulenti di fiducia. L’Ulss 3 ha costituito una commissione interna e ha annunciato che collaborerà a tutte le verifiche.
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