Giovani sempre più attratti dalla droga, assunta per la prima volta ad un età sempre più bassa. Anche per questo aumentano i minorenni denunciati per reati legati agli stupefacenti mentre tra gli ultimi fenomeni è in crescita l’utilizzo di smart drug e psicofarmaci presi senza prescrizione.
La relazione annuale del 2024 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia snocciola numeri che in queste ore trovano drammatiche conferme nella vicenda di Thomas, il 16enne accoltellato e ucciso da due suoi coetanei a Pescara per un debito proprio per droga. Si tratta solo l’ultimo di una serie di casi – come anche diversi gravi incidenti stradali – che hanno come comune denominatore gli stupefacenti. “È una storia che rappresenta l’esito di una scelta e si ripete sistematicamente”, riflette il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, durante la presentazione del report.
E tre sono gli elementi che convergono in casi come questo: “La diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l’abbassamento dell’età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l’incremento del principio attivo, cioè ciò che determina l’effetto drogante”, sottolinea ancora il sottosegretario di Palazzo Chigi.
960mila giovani tra i 15 e i 19 anni hanno provato una sostanza psicoattiva
Secondo i dati del 2023 quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni – il 39% della popolazione studentesca, ovvero quattro studenti su dieci – hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680mila (più di un quarto della popolazione studentesca) lo hanno fatto nel corso dell’ultimo anno. Nello stesso periodo sono stati quasi 360mila gli studenti under 18 che hanno consumato almeno una sostanza illegale, pari al 23% dei minorenni scolarizzati. I minorenni denunciati per reati penali correlati alla droga sono in aumento del 10% rispetto al 2022 (sono stati 1.246, il 4,5% delle persone denunciate). Inoltre aumenta il consumo di cocaina: quasi 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni riferiscono di aver fatto uso di cocaina nel 2023 e aumenta anche la percentuale di studenti che hanno utilizzato la sostanza prima dei 14 anni. Anche il consumo di nuove sostanze psicoattive è cresciuto in un anno, 160mila studenti tra i 15 e i 19 anni riferiscono di averne consumato almeno una nel corso degli ultimo 12 mesi.
Quali sono le smart drug più consumate
Le smart drug più consumate dai ragazzi sono cannabinoidi sintetici (4,6%), ketamina (1,3%), oppioidi sintetici (1,3%), catinoni (0,8%) e Salvia Divinorum (0,5%). E quasi 380mila giovanissimi hanno anche avuto almeno un’intossicazione da alcol.
Completano il quadro gli psicofarmaci senza prescrizione medica, che hanno raggiunto le prevalenze più alte mai registrate e sono stati utilizzati da 170mila minorenni nel corso dell’anno (11%), con una diffusione più che doppia tra le ragazze. Conseguentemente sono aumentati anche gli accessi al Pronto soccorso per situazioni direttamente correlate alla droga: 8.596 nel 2023, il 5% in più, con un 10% di minorenni. Resta la percezione della pericolosità da parte delle stesse famiglie dei baby assuntori.
Secondo uno studio recentemente condotto, due quinti dei genitori di studenti tra i 9 e i 14 anni – che frequentano 20 scuole di Roma – relativamente al consumo di sostanze cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che consumo di alcol e cannabinoidi va contestualizzato prima di essere giudicato. “Chi possiede un elevato titolo di studio è mediamente più tollerante verso alcol e cannabinoidi mentre si rivela più intollerante verso l’uso di tabacco e sigarette elettroniche”, sottolinea Mantovano, per il quale “bisogna mettere da parte quei pregiudizi ideologici post-sessantottini secondo cui tutto si può fare. I risultati ci dicono che non è così”.