Aveva solo 20 giorni il neonato morto dissanguato per una circoncisione questa mattina, 24 marzo, a Roma. Indagata la madre, una donna nigeriana. La donna rischia l’arresto per omicidio preterintenzionale e adesso a decidere sarà il pubblico ministero della procura di Velletri. I carabinieri stanno cercando di individuare i complici.
È stata la mamma del piccolo, quando in strada era ancora buio, a chiedere aiuto a una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Frascati impegnata in un posto di controllo nella zona della Casilina. Disperata, con in braccio un neonato piangente. Già allertata la centrale operativa, il piccolo è stato preso in cura dal personale dell’ambulanza del 118.
Da qui la corsa disperata a sirene spiegate con l’ambulanza scortata dai militari dell’arma sino al policlinico Tor Vergata. Nosocomio universitario dove il neonato è però arrivato già privo di vita fra la disperazione della mamma. Deceduto per quella che sembra essere stata una emorragia, il sospetto degli inquirenti è che il bambino possa essere morto in conseguenza di una circoncisione rituale fatta in casa.
Per motivi culturali, religiosi o igienici tra i 4.000 ed i 5.000 bambini stranieri ogni anno in Italia vengono sottoposti alla circoncisione, di questi tra i 1.400 ed 1.750, pari al 35%, subiscono la pratica clandestinamente, e spesso non da medici, con il rischio concreto di infezioni ed emorragie che in alcuni caso possono diventare letali per i piccoli. Ai bambini che muoiono si aggiungono quelli, e sono centinaia ogni anno, che arrivano al pronto soccorso con malformazioni o infezioni e spesso danni permanenti.
A causa di una grave emorragia un bambino è morto nel 2019 a Genova, un altro era morto nel dicembre 2018 a Monterotondo, in provincia di Roma, nel 2016 morì un bimbo a Torino e prima ancora ci furono altre vittime a Treviso e Bari. I dati dei bimbi circoncisi in Italia raddoppiano, arrivando a 9.000/10.000 bambini l’anno, se si considerano quelli che, pur vivendo in Italia, durante le festività – soprattutto mussulmane – vengono sottoposti alla pratica nei paesi d’origine.
Ad alimentare il mercato clandestino sono anche i molti irregolari che ovviamente non possono rivolgersi a strutture autorizzate. Nei paesi d’origine la circoncisione, che non viene praticata dai medici, costa pochissimo, spesso basta un’offerta e in alcuni paesi rappresenta una festa, come il battesimo per i cattolici, a cui tutta la famiglia partecipa. In Italia privatamente i costi raggiungono anche i 2.500 euro, con picchi fino 4.000 euro.
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