Arriva l’esenzione dall’Iva per le prestazioni sanitarie di chirurgia estetica a fini terapeutici. Lo prevede un emendamento riformulato del governo al decreto anticipi, all’esame della commissione Bilancio al Senato. L’esenzione riguarda le prestazioni di chirurgia estetica volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute o a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, ma a condizione che le finalità terapeutiche “risultino da apposita attestazione medica”. L’emendamento riformula tre emendamenti presentati da parlamentari di maggioranza.
L’esenzione Iva sulla chirurgia estetica a fini curativi – prevista dall’emendamento al dl anticipi – scatta dall’entrata in vigore del provvedimento, mentre resta fermo il trattamento fiscale applicato alle prestazioni di questo genere effettuate in precedenza.
Niente Iva sulla chirurgia estetica solo se curativa
L’esenzione riguarda le prestazioni di chirurgia estetica volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute o a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, ma a condizione che le finalità terapeutiche “risultino da apposita attestazione medica”. L’emendamento riformula tre emendamenti presentati da parlamentari di maggioranza.
Come spiega l’Ansa, l’esenzione Iva sulla chirurgia estetica a fini curativi – prevista dall’emendamento al dl anticipi – scatta dall’entrata in vigore del provvedimento, mentre resta fermo il trattamento fiscale applicato alle prestazioni di questo genere effettuate in precedenza.