La nipote avvocato di Matteo Messina Denaro, ha rinunciato a difendere lo zio nel processo d’Appello sui mandanti delle stragi Falcone e Borsellino che si sta celebrando nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta.
E’ prevista per domani, 9 marzo, l’udienza del processo in corso davanti alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta, che vede il boss imputato per le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Ma la nipote di Messina Denaro non sarà in aula. Ufficialmente perché non ha fatto in tempo a preparare l’arringa per i molti impegni con lo zio detenuto a L’Aquila.
La nipote del capomafia, da lui nominata legale di fiducia, non difenderà lo zio in questo procedimento. Ha infatti rinunciato al mandato perché, secondo quanto si apprende, non avrebbe avuto il tempo di preparare l’arringa difensiva prevista proprio per domani.
Alla scorsa udienza del 18 gennaio, fissata due giorni dopo l’arresto del boss, la penalista, chiese alla corte un termine a difesa proprio per studiare gli atti del processo fino ad allora seguito da legali di ufficio. Ma gli impegni dettati dalle visite allo zio detenuto a L’Aquila e dalla partecipazione agli interrogatori ai quali è stato sottoposto non le avrebbero consentito di completare l’approfondimento di un processo molto complesso. In primo grado Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo. Alla scorsa udienza ha scelto di non partecipare attraverso il collegamento in videoconferenza.
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