Non è attribuibile al colera il caso segnalato a Lecce la scorsa settimana. I risultati delle analisi effettuate dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, su campione isolato da emocoltura, da paziente ricoverato presso il Presidio Ospedaliero V. Fazzi di Lecce, hanno evidenziato che il ceppo batterico in esame “non appartiene ai sierotipi di Vibrio cholerae responsabili di colera“.
Il ceppo analizzato nei Laboratori dell’Istituto, pur appartenendo alla specie Vibrio cholerae, spiega l’Istituto Superiore di Sanità in una nota, è abbastanza comune negli ambienti acquatici salmastri ma normalmente non causa sintomi.
“Gli esperti del Dipartimento di Malattie Infettive non hanno dunque confermato il caso di colera”. La conferma della diagnosi di colera deve essere eseguita secondo le indicazioni della definizione di caso stabilite da ECDC nel 2018, cioè ‘ogni persona che presenti diarrea o vomito e da cui sia stato isolato un ceppo di Vibrio cholerae che presenti gli antigeni O1 o O139 e il gene codificante l’enterotossina o l’enterotossina stessa’.