Nuovo ruolo per il generale-scrittore Roberto Vannacci, che l’estate scorsa, proprio in seguito alle polemiche causate dal suo libro autoprodotto, ”Il mondo al contrario”, era stato avvicendato da comandante dell’Istituto geografico militare di Firenze. Ora sarà capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri dell’Esercito. Insorge l’opposizione: “Scandaloso premiarlo”. Ma “non è stato né promosso né retrocesso”, replica il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che definisce “strumentali” le polemiche, precisando che il vertice dell’Esercito “ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che il procedimento disciplinare faccia il suo corso”.
L’ufficiale, da parte sua, si dice soddisfatto: “E’ un ruolo prestigiosissimo che assumo e porterò avanti con la passione di sempre”. Senza sciogliere la riserva su un suo futuro politico con una candidatura già alle elezioni europee dell’anno prossimo dopo il “porte aperte” dichiarato dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa. “Non mi precludo nulla”, fa sapere il generale. Ed il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini twitta a stretto giro: “Complimenti e buon lavoro al generale Vannacci, leale e coraggioso servitore dell’Italia e degli italiani”.
Il controverso parà torna dunque ad avere una ‘poltrona’, dopo oltre tre mesi. Dall’avvicendamento di agosto era stato infatti trasferito al Comando delle forze operative terrestri, a disposizione del comandante dell’area territoriale. Senza di fatto svolgere una funzione adeguata al suo grado di generale di divisione. Cosa che poteva esporre il ministero anche ad iniziative di tutela legale da parte dell’ufficiale. Ecco quindi la nuova nomina, con ufficio a Palazzo Esercito. Domani inizia il periodo di affiancamento. “E’ un incarico di staff”, puntualizza Crosetto, agli ordini del vicecomandante, generale Ristuccia. Il Comfoter – come è chiamato nel gergo militare – è il comando responsabile dell’attività di approntamento e addestramento dei soldati da impiegare nelle varie operazioni.
E’ un ruolo, commenta il generale, “adeguato alla mia esperienza. Non ho mai avuto dubbi sul fatto di non aver commesso mancanze disciplinari o violato codici militari. Anche il ministro Crosetto dopo il nostro incontro si era espresso chiaramente dicendo che avrei avuto un nuovo incarico. Lo scorso agosto sul mio libro è stata aperta un’inchiesta sommaria che penso si sia già chiusa, visto che per prassi le inchieste sommarie si chiudono entro novanta giorni”.
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