A Nuvolento, in provincia di Brescia, un uomo di 59 anni è stato ucciso in casa dalla moglie che lo ha colpito alla gola con diversi fendenti. Uno ha reciso la carotide e l’uomo è morto nonostante l’intervento dei soccorritori. Tutto è avvenuto nella serata di sabato.
Secondo quanto ricostruito, il gesto sarebbe l’epilogo di una lite in famiglia durante la quale la vittima, impugnando un coltellino, avrebbe in qualche modo minacciato di usarlo se moglie e figlio non avessero smesso di criticarlo. La donna avrebbe reagito e ha colpito sei volte alla gola il marito.
La vittima
La vittima è un operaio disoccupato con una serie di problemi di salute anche recenti, mentre la moglie, di tre anni più giovane, è una casalinga. La donna nella notte è stata arrestata su disposizione del pubblico ministero di turno. E ora si trova in carcere.
La famiglia, originaria di Serle, paese a pochi chilometri dalla loro abitazione, era conosciuta a Nuvolento, anche per i brillanti risultati scolastici del figlio appassionato di letteratura, e dove la notizia dell’omicidio ha iniziato a circolare già alle sette di domenica mattina.
La coppia oltre al 15enne che ha assistito all’omicidio, ha anche un’altra figlia, già maggiorenne che vive fuori casa in provincia. Anche il suo racconto sarà determinante per ricostruire le dinamiche familiari. E il contesto in cui è maturato l’omicidio.
Le parole del sindaco
“È un grande dolore perché conosco la famiglia e non mi sarei aspettato una cosa del genere” è il primo commento del sindaco Nuvolento Giovanni Santini. “Non me lo sarei aspettato soprattutto da lei, sempre disponile, per la parrocchia, per il Comune, quando aveva aiutato anche per il servizio pedibus. Lei si vedeva molto in paese, era attiva per la comunità, lui molto meno” racconta il sindaco. “Se c’erano tensioni tra loro erano ben nascoste tra le mura domestiche perchè non abbiamo mai saputo nulla” aggiunge il primo cittadino di Nuvolento che poi, “inorridito da quanto viene scritto sui social”, invita la gente a “non giudicare frettolosamente la situazione”. Santini conclude poi: “Raffaella si porterà dentro questo dolore a lungo. Sono vicino anche ai figli, soprattutto al 15enne che ha visto tutto. A lui va il mio abbraccio più grande”.