Il figlio di 5 anni si era nascosto dietro il divano, mentre il padre accoltellava la madre e la sorella. Quando Taulant Malaj si è reso conto del massacro che aveva compiuto, lo ha trovato e lo ha preso in braccio.
Sono i particolari emersi nella deposizione resa da Taulant, il 45enne panettiere albanese di Torremaggiore in carcere da domenica con le pesanti accuse di duplice omicidio (la figlia 16enne e il presunto amante della moglie, il 51enne Massimo De Santis) e di tentato omicidio nei confronti della moglie di 39 anni. La donna è stata colpita con sei coltellate al torace ed ora si trova ricoverata in stato di shock al policlinico Riuniti di Foggia. È in prognosi riservata ma non rischia la vita.
Omicidio a Torremaggiore, cosa è successo
Attraverso le videocamere presenti in casa, Taulant Malaj avrebbe visto venerdì mattina la moglie uscire con il loro vicino Massimo De Santis. Questo avrebbe scatenato la sua furia omicida. Una relazione clandestina che, a dire del reo confesso, si protraeva da più di un anno, dopo un incidente in auto avuto dalla donna. Malaj nel corso dell’interrogatorio avvenuto domenica pomeriggio davanti al pm ha ammesso ogni responsabilità dicendosi certo del rapporto tra la donna e la vittima. I due presunti amanti – stando al racconto del panettiere – avrebbero preso un caffè insieme. Taulant Malaj sarebbe andato su tutte le furie minacciando la moglie di andar via di casa. Poi si sarebbe recato al forno ma vista l’insistenza della donna avrebbe deciso di far rientro a casa sabato mattina. A mezzogiorno di quello stesso giorno racconta di avere visto ancora una volta insieme la moglie e Massimo. Nel pomeriggio poi la moglie sarebbe andata ad una festa con il piccolo di 5 anni. La mattina seguente Malaj avrebbe scoperto la donna mentre chattava con l’amico. A quel punto è uscito di casa e sulle scale ha incontrato Massimo. È scoppiato un litigio, con urla e spintoni. Poi Malaj è rientrato, ha preso un coltello, ha raggiunto il rivale e lo ha ucciso. Poi tornato a casa ha colpito la moglie in camera da letto. La figlia, arrivata per cercare di fermarlo, è stata accoltellata a morte.
L’arma nascosta in macchina
Dopo mezzora ha girato un video riprendendo i cadaveri della figlia di 16 anni e del presunto amante della moglie. Video che il 45enne ha, poi, inviato ad un amico ad Imola e che è stato acquisito già dagli investigatori. “In quel momento avevo il diavolo in testa”, ha aggiunto Malaj riferendosi alle circostanze relative al duplice omicidio. Dopo aver commesso il delitto Malaj ha nascosto l’arma in auto: agli inquirenti avrebbe confidato anche la sua intenzione di voler fuggire e far perdere le sue tracce.