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Operaio morto schiacciato tra due container durante le operazioni di scarico

È rimasto schiacciato tra due container che venivano movimentati con semirimorchi Raffaele Massa, l’operaio di 50 anni di Quartucciu morto questa mattina mentre lavorava a bordo di una nave ormeggiata al Porto Canale di Cagliari. 

Le prime notizie

Questo quanto emerge dai primi accertamenti effettuati a bordo della nave. Il pm Daniele Caria che coordina le indagini condotte dalla polizia di Stato, ma anche da parte del personale dello Spresal della Asl e della Capitaneria, attende adesso le relazioni per capire con precisione cosa è accaduto a bordo del cargo. L’operaio faceva parte di una squadra che era impegnata nella sistemazione dei container e durante lo spostamento del materiale è rimasto schiacciato. A fare scattare per primi l’allarme sono stati proprio i colleghi che si trovavano con lui. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e la polizia, ma per Raffaele Massa non c’era più nulla da fare, il 50enne è morto sul colpo. Scontata l’apertura di un’inchiesta, il pm ha disposto che venga eseguita l’autopsia.

La nota di Filt Cgil: “Riflettere e comprendere cosa si sta sbagliando”

“Quanto accaduto oggi nel porto di Cagliati non solo deve farci riflettere tutti ma, ci obbliga a fermaci a riflettere e comprendere cosa stiamo sbagliando”. Così il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu dopo aver espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia del povero Raffaele Massa, l’operaio di 50 anni morto mentre movimentava dei container a bordo di una nave.

“Oggi – sottolinea Boeddu – ho appreso dell’ennesima morte sul lavoro dopo essere intervenuto ad una iniziativa pubblica dedicata proprio alla salute e sicurezza suoi luoghi di lavoro. Se non potremmo mai arrivare al ‘rischio zero’ perché oggettivamente impossibile, abbiamo il dovere e l’obbligo di riuscire a raggiungere l’obbiettivo di infortuni zero. Non è pensabile che una lavoratrice ed un lavoratore non abbiano la certezza di rientrare nelle proprie abitazioni e tra i propri cari dopo una giornata di lavoro. Ciò che accade, ovvero tre morti sul lavoro al giorno – osserva . non sono frutto di causalità, Tutti noi possiamo e dobbiamo intervenire nel merito e nelle procedure lavorative per rimuovere tutte le eventuali resistenze ed ostacoli che possano contribuire ad evitare le morti sul lavoro”.

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