Lina Martelli, 98 anni, originaria di Gabbiana di Castellucchio in provincia di Mantova, nei giorni scorsi è stata operata d’urgenza in Chirurgia vascolare all’ospedale Poma di Mantova. Lina conviveva con due schegge nella gamba destra che risalivano ai tempi della seconda guerra mondiale e provocate da un cacciabombardiere che volava radente mitragliando e bombardando di notte. A causa dei reperti si era rotta una arteriola muscolare. Durante l’intervento sono state asportate le parti metalliche e si è proceduto con l’emostasi e la ricostruzione dei tessuti. Dopo l’operazione è stata ricoverata in Nefrologia e Dialisi per un ematoma post traumatico fino alle dimissioni.
Una volta dimessa, la signora è tornata al Green Park, residenza per anziani dove vive. Ed è qui che la donna ha raccontato cosa le successe 80 anni fa: “Quel giorno passò Pippo (il nome che veniva genericamente dato agli aerei da caccia notturni che tra il 43 e il 45 sorvolarono la città italiane ndr), l’aereo dei bombardamenti. Voleva colpire un camioncino e invece centrò in pieno la mia famiglia. Ero con mamma, papà, i nonni e quattro fratelli. Rimasero tutti feriti”.
Era il 1944. Lina, che riportò le ferite più gravi, aveva 15 anni. In ospedale fecero quel che poterono: “Provarono a togliermi i proiettili, ma non ci riuscirono”. Alla fine della guerra il matrimonio e il trasferimento a Rivalta sul Mincio: “Mio marito, Attilio, non c’è più. Oggi avrebbe più di cent’anni. Non abbiamo avuto figli, ma ho tanti nipoti. Io sto meglio, ora. Per il resto, sarà quel Dio vorrà”.
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