Paola Samaritani della Sfattoria degli Ultimi picchiata con bastone e pugni: bruto stava uccidendo un cinghiale

E’ stata aggredita ed è ora ricoverata in ospedale a Roma Paola Samaritani presidente de La Sfattoria degli Ultimi, l’associazione alle porte di Roma balzata di recente alle cronache per aver condotto e vinto una battaglia in difesa degli animali ospitati nella struttura.

Picchiata Paola Samaritani della Sfattoria degli Ultimi

Maiali e cinghiali recuperati da aree cittadine o salvati da allevamenti intensivi. Samaritani, come lei stessa ha denunciato, è rimasta stesa a terra dopo essere stata aggredita a bastonate da un uomo per aver cercato di fermarlo mentre stava cercando di uccidere un cinghiale con lo stesso bastone.

L’uomo – racconta – le ha poi sottratto il cellulare e lo ha distrutto per impedirle di diffondere il video dell’aggressione che era riuscita a registrare. Inoltre l’uomo teneva addosso anche dei coltelli mentre Paola Samaritani era completamente disarmata.

Trasportata in ospedale ha riportato la rottura del setto nasale, trauma orbitale e resta ricoverata per ulteriori accertamenti.

“Violenza inimmaginabile, colpita con un bastone, calci e pugni”

“Sono scossa e sconvolta da quanto accaduto, ho subito una violenza inimmaginabile, colpita con un bastone, calci e pugni. La violenza è tentacolare e colpisce dovunque trova fragilità, che siano donne, animali, perché fonda sulla logica della sopraffazione.

Chi riesce a infliggere dolore e morte a un animale, ha già superato un argine interiore che lo rende potenzialmente capace di fare altrettanto sulle persone. È un pericolo che non possiamo più tollerare. Questa persona ha minacciato di vendicarsi sugli animali della Sfattoria, non possiamo permetterlo”.

La vicenda è avvenuta nei pressi de La Sfattoria degli Ultimi, nota per essere una realtà unica, simbolo di accoglienza e protezione per i suidi, maiali e cinghiali, che lo scorso anno ha ottenuto una vittoria in favore degli animali, bloccando l’abbattimento dei suoi ospiti, su cui pendeva un’ordinanza di abbattimento perché in zona rossa, secondo i criteri per la prevenzione della peste suina africana.

I giudici si sono espressi a favore dell’assoluta innocuità dei suidi, rimarcando anzi il grande valore educativo della Sfattoria e della relazione con i suoi animali.

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Warsamé Dini Casali