Nel corso di meno di un mese, la provincia di Parma è stata scossa da oltre 290 scosse di terremoto, un fenomeno che ha avuto inizio dal 9 febbraio. Questo sciame sismico ha interessato diversi comuni, con epicentri situati a una profondità di circa 20 chilometri. L’ultima scossa, di magnitudo 2.3, è stata registrata nella notte del 7 marzo, preceduta da numerose altre vibrazioni, la più intensa delle quali ha raggiunto una magnitudo di 2.9 il 6 marzo. Il geologo Stefano Castagnetti ha espresso la sua preoccupazione, sottolineando che le scosse potrebbero continuare per diverse settimane. Ha anche individuato alcuni eventi sismici storici della zona che potrebbero essere correlati agli attuali fenomeni sismici, compresi due terremoti documentati nel 1898 e nel 1983.
Castagnetti ha anche sfatato il mito secondo cui il clima influisce sull’attività sismica, affermando che non esiste alcuna correlazione tra le condizioni meteorologiche e i terremoti: “Non c’è alcuna correlazione – spiega – tra condizioni meteorologiche e attività sismica”. Anche se il numero e l’intensità delle scosse sembrano aver mostrato una diminuzione, è ancora troppo presto per considerare conclusa questa sequenza sismica. Pertanto, la popolazione di Parma dovrà probabilmente affrontare un periodo prolungato di incertezza e apprensione mentre la situazione continua a evolversi.
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