Foto Ansa
A proposito di diritti, o diritti presunti tali, negati. Una chiesetta antica del borgo San Pietro Viminario in provincia di Padova, la scena del crimine. Un parroco, il cane Toni e il suo padrone, le dramatis personae, i protagonisti cioè di questo dramma consumatosi alla messa della domenica.
I fatti: quando in chiesa si presenta un uomo accompagnato dallo scodinzolante amico a quattro zampe, il parroco non si limita a guardare entrambi, come dire, in cagnesco. Tutt’altro: si attacca al microfono e intima ai due di sloggiare. Seguono diverbio in loco e polemiche social. Nella faccenda presto s’infila l’associazione Aidaa, che difende i diritti degli animali.
Che annuncia un esposto contro il prete, nientemeno per accusarlo di istigazione al maltrattamento di animale e violenza privata.
Leggiamo: “Quel cane era buono e tranquillo e non stava facendo nulla, perchè cacciarlo dalla chiesa? Il codice canonico non vieta l’ingresso dei cani in chiesa e l’atteggiamento del prete che lo ha cacciato, insieme al suo padrone, addirittura citandolo dal microfono merita a nostro avviso un approfondimento giudiziario, ecco perchè abbiamo deciso di presentare un esposto ipotizzando i reati di violenza privata e maltrattamento di animali a carico del don”.
Di nuovo, a propositi di diritti, o diritti presunti tali: ma un parroco non è padrone in casa sua, la parrocchia è assimilabile a un parco pubblico o a un centro sociale?
Stangata per le vacanze: l'inflazione resta ancora inchiodata allo 0,8% a giugno, per il terzo…
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha recentemente avviato un'istruttoria nei confronti di…
Sono 13 le città che fino a venerdì sono da bollino rosso, cioè la condizione…
La vicenda del bambino di sei anni affetto da leucemia, vittima di una dose sbagliata…
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha il Covid. Cancellato un evento a Las…
Un inquietante caso di avvelenamento, che ricorda le dinamiche del celebre romanzo "Dieci piccoli indiani"…