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Passaporti, sequestri di Stato: tre, sei mesi (e anche più) per rinnovarlo o averlo

Per un governo che ama indossare i panni ed assumere le movenze e le fattezze dell’ordine da ristabilire è la più clamorosa smentita nei fatti. Sulla gestione dei passaporti degli italiani e agli italiani il Ministero degli Interni, il ministero dell’ordine per definizione, è nel pieno caos da inefficienza e inadeguatezza. Per ottenere il rilascio di un passaporto e/o per rinnovare il passaporto in scadenza i tempi medi denunciati dai cittadini, e non smentiti né contestati dal Ministero, sono nel migliore dei casi pari a tre/quattro mesi. Ma nel più frequente dei casi ci si allunga a sei di mesi. Non mancano casi in cui l’attesa si allunga ancora e supera il semestre.

Sequestro di Stato

Il passaporto non è una gentile regalia che lo Stato fa al cittadino (come purtroppo sembrano al fondo credere e comunicare in alcuni Commissariati e uffici). Il passaporto è un diritto che l’incertezza e la dilatazione abnorme dei tempi di attesa rendono astratto. Fatte le debite proporzioni e differenze, come si dice correttamente che una Giustizia che non arriva mai a sentenza o vi arriva dopo imprecisabili, imprevedibili e infiniti anni sia Giustizia negata, così un passaporto che non sai se te lo danno o rinnovano tra tre o sei o nove mesi è un diritto negato. Anzi, nella fattispecie, un sequestro di Stato.

Del passaporto stesso che resta per tutto quel tempo dominio di burocratiche inefficienze o di inefficienti burocrazie. E sequestro di fatto anche del cittadino che il passaporto ha chiesto e a cui il passaporto serve. Mettendoci mesi e mesi per darti il passaporto lo Stato obbliga a programmare viaggi all’estero in una dimensione temporale quasi improgrammabile: chi volesse uscire dai confini questa estate e passaporto non ha è quasi fuori tempo massimo (eccezioni a parte che in Italia son sempre variegate e numerose). Può mettersi in fila per un viaggio all’estero nel…2024!

Scuse puerili e consueta cantilena

Perché lo Stato non ce la fa a darti il passaporto in tempi civili? Dice: perché gli italiani lo vogliono tutti insieme dopo anni (quelli della pandemia) in cui non l’hanno chiesto né usato. se non è una scusa puerile (come di fatto è) è la confessione pubblica di un apparato non in grado di rilasciare passaporti, di una struttura tarata su minima efficienza e produttività. Minima efficienza e produttività su un servizio pubblico. Primario servizio pubblico. E allora ecco la consueta cantilena: mancanza di personale, mancanza di risorse. Tutto e tutti in questo paese che spende più della metà del suo Pil in spesa pubblica e ogni anno aumenta il suo debito pubblico è sempre pianto come in ginocchio per mancanza di personale e risorse. Ci fosse un comparto che è uno dove la spesa pubblica si trasforma in personale e risorse…Pare nessuno e allora è difficile discernere la difficoltà reale dalla lagna sistematica.

Sopruso intollerabile, non disguido

Resta il fatto che attendere sine die il passaporto è un sopruso. Un sopruso, non un disguido. Il passaporto che non si riesce ad avere in tempi civili è un pessimo timbro sul passaporto politico del Ministro degli Interni e del governo tutto. O almeno un certificato di impotenza. In tempi in cui sarebbe, è tecnologicamente più che possibile il rinnovo o rilascio del passaporto via web e con catena di procedure che non varcano la settimana (guardare all’estero per credere) non riuscire a fare altrettanto è mesta impotenza di fronte al più stabile dei governi italiani da molti decenni, il governo del non funziona perché…non funziona.

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