Patto di stabilità, i ministri dell’Economia dell’Ue hanno raggiunto l’intesa sul nuovo Patto di Stabilità. Anche l’Italia ha votato favorevolmente e non ha opposto il diritto di veto.
Negli ultimi giorni la linea del governo Meloni era stata chiara: “No a regole che non possiamo rispettare”. Oggi invece Giorgetti ha chiarito che nel testo finale “ci sono regole più realistiche di quelle attualmente in vigore. Le nuove regole naturalmente dovranno sottostare alla prova degli eventi dei prossimi anni che diranno se il sistema funziona realmente come ci aspettiamo. Consideriamo positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l’aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027″.
L’Ecofin ha dato via libera alla riforma del Patto di stabilità, che prevede nuove regole “realistiche, equilibrate, adatte alle sfide presenti e future”. Soddisfatta anche la vicepremier e ministra spagnola dell’Economia Nadia Calvino: “L’accordo sulle nuove regole fiscali è una notizia importante e positiva. Darà certezza ai mercati finanziari e rafforzerà la fiducia nelle economie europee”.
Soddisfatto anche il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner: “Le nuove regole di bilancio per i Paesi membri dell’Ue – scrive su X – sono più realistiche ed efficaci allo stesso tempo. Combinano cifre chiare per deficit inferiori e rapporti debito/Pil in calo con incentivi per investimenti e riforme strutturali. La politica di stabilità è stata rafforzata”.
Il testo ha ricevuto il via libera dell’Ecofin, ovvero dei ministri di Economia e Finanza di tutti i Paesi Ue. Ora lo stesso testo sarà discusso dai diplomatici del Coreper che si occupano dei negoziati. Poi si esprimerà il Parlamento europeo. Partiranno poi i negoziati tra Consiglio europeo e Parlamento europeo. L’obiettivo dichiarato è che il nuovo Patto di stabilità entri in vigore nella primavera del 2024.
Sull’accordo raggiunto e su quanto ottenuto dall’Italia, arrivano le critiche di Carlo Calenda: “Sul patto di stabilità vince la Germania, nel senso che rispetto alla proposta della Commissione, ci saranno limiti automatici, numerici, quantificati alla discesa del deficit e del debito con conseguenti multe automatiche. E’ una vittoria della Germania su tutti i fronti, quello che farà la Germania è dare tre anni di ‘bonus’ in cui si entrerà in questo Patto in forma più lieve, ma poi entrerà in vigore”.
Prosegue Calenda: “E’ plasticamente questo il modo in cui noi facciamo politica estera. La Germania pensa ai prossimi cinque anni, noi pensiamo ai prossimi cinque mesi, finché continueremo a fare così verremo fregati su tutti i tavoli internazionali”.
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