Pesto e Giovanni Rana: lo strano giro del basilico tra due continenti

Il pesto e Giovanni Rana. Lo strano giro del basilico tra due continenti: mandato dall’Italia agli Usa per poi tornare come pesto. Una enorme quantità di pesto alla genovese del marchio Giovanni Rana è sotto sequestro al porto di Genova. Pesto prodotto dal noto marchio italiano vicino a Chicago negli Stati Uniti. Si tratta di più di 7mila chili: gli ispettori di frontiera del ministero della Sanità temono che dietro a questa importazione ci siano delle irregolarità relative alla legge europea sugli alimenti. Quello che non convince le autorità italiane è l’etichetta di quei vasetti, che recita “Basil Pesto, 100% Imported italian basil Dop – Genovese Basil”. 

Il pesto alla genovese di Giovanni Rana e il sequestro

Il pesto si trova a Genova, la capitale assoluta di questo tipo di salsa a base di basilico, aglio, parmigiano e pinoli. I vasetti però non sono provenienti dal territorio ligure ma dallo stabilimento che Rana ha aperto a Bartlett, località vicina a Chicago, nel 2012. I vasetti sequestrati erano destinati al mercato europeo, per l’esattezza Francia e Spagna. Ed ora l’azienda produttrice ha fatto ricorso al Tar Liguria per chiedere il dissequestro.

Gli avvocati dell’azienda chiedono la sospensione e l’annullamento definitivo del provvedimento con cui il Dirigente sanitario e il Direttore dell’Ufficio Posto Controllo Frontaliero di Genova hanno decretato “la non ammissione nel territorio comunitario” del carico di “Pesto-salsa al basilico”. Carico, secondo le autorità, “non conforme per controllo identità non soddisfacente ai sensi del regolamento della Comunità europea 625/2017″.

Nel ricorso, i legali del Pastificio Rana contestano “la totale genericità dell’addebito, non è infatti dato capire in cosa il controllo non sarebbe stato soddisfacente”. Gli avvocati hanno fornito ulteriori dettagli legati alla conservazione del prodotto (la catena del freddo).

Contestata la “non italianità” del pesto

Il pesto era diretto a San Giovanni Lupatolo in provincia di Genova. Qui dovrebbe essere travasato in barattoli che appariranno sugli scaffali della catena Costco in Francia e Spagna. Quello che non piace alle autorità italiane è l’etichetta di quei vasetti, che recita “Basil Pesto, 100% Imported italian basil Dop – Genovese Basil”. Giovanni Rana si difende spiegando che il basilico è davvero italiano e che sarebbe stato trasportato negli Usa solo per essere lavorato. Ora toccherà ai giudici decidere se sbloccare o meno il carico. 

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Lorenzo Briotti