Quattro dei cinque appartenenti a Casapound indagati a Napoli per avere picchiato un fotografo di 44 anni perché aveva una spilla antifascista, avrebbero preso parte all’incontro dello scorso 7 gennaio a Roma, ad Acca Larentia, dove molte persone si sono esibite con il saluto romano. La vicenda è al centro di una indagine della Procura di Roma che per il momento vede coinvolte una decina di persone. Ai cinque indagati a Napoli vengono contestati dalla Digos e dal pm Fabrizio Vanorio i reati di rapina e lesioni aggravate, porto di oggetti atti a offendere e la ricettazione.
Il fotografo fu immobilizzato, minacciato con un coltello, colpito a calci e pugni per portargli via il giubbotto. Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, Gruppo antiterrorismo, hanno permesso di individuare gli indagati tramite l’analisi delle telecamere di videosorveglianza.
In seguito all’aggressione, all’uomo che indossava il giubbotto fu diagnosticato in ospedale un severo trauma cranico. L’episodio, avvenuto la sera del 12 ottobre 2023 nel quartiere collinare del Vomero, suscitò la reazione di diverse forze politiche. Alcuni giorni dopo si tenne un sit-in di solidarietà con la vittima. Sull’accaduto i parlamentari del M5s Dario Carotenuto e Gilda Sportiello presentarono una interrogazione al ministro dell’Interno.
Gli arresti domiciliari per l’aggressione da parte di esponenti di CasaPound al 44enne sono stati notificati dalla Digos di Napoli ad un 34enne, un 39enne, ex guardia giurata, dipendente del ministero dei beni culturali, e ad un 28enne ritenuto legato a fazioni neofasciste ucraine e collaboratore del console ucraino a Napoli. Divieto di dimora nella provincia di Napoli invece per il fratello gemello di uno degli arrestati, 34 anni, segretario cittadino di CasaPound, entrambi, sempre secondo gli inquirenti, legati a gruppi ultras della Curva A della tifoseria del Napoli.
Secondo quanto si è appreso solo gli italiani hanno preso parte alla manifestazione ad Acca Larentia mentre i fratelli si sarebbero recati lo scorso novembre alle celebrazioni del movimento greco di estrema destra Alba Dorata. I gemelli però sono stati bloccati e rispediti in Italia dalle forze dell’ordine elleniche. Durante le perquisizioni a casa della ex guardia giurata, nella provincia di Caserta, la Digos ha trovato, tra l’altro, e sequestrato una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli.
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