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Piena del Natisone, “Patrizia chiamò quattro volte il 112”. La madre: “Tutti a fare foto invece di salvarla”

“Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta”. Lo ha reso noto il Procuratore di Udine, Massimo Lia, in conferenza stampa, sulla tragedia delle due ragazze morte a causa della piena del Natisone e sul terzo ragazzo ancora disperso, nei pressi del Ponte Romano di Premariacco il 31 maggio e le cui salme sono state recuperate il 2 giugno.

La procura ha aperto un‘inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. “In queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”, ha precisato il procuratore capo. “Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta. La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti”.

La madre di Patrizia: “potevano salvare mia figlia invece di fare film e foto”

“Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l’indirizzo. Ha detto ‘Chiamate mia mamma‘”. E’ lo sfogo, fatto al Messaggero Veneto, della mamma di Patrizia Cormos, la ragazza di 20 anni travolta e uccisa dalla piena del fiume Natisone, a Premariacco (Udine). Per la prima volta dal dramma di venerdì, la donna ha rilasciato brevi dichiarazioni sulla vicenda. Le due ragazze sono state vestite da sposa secondo la tradizione del loro Paese di origine.

Si cerca ancora il corpo di Christian

Insieme alle due ragazze travolte dalla piena c’era anche il 25enne Cristian Casian Molnar, il fidanzato di Bianc. Il corpo del giovane è ancora disperso da venerdì scorso. Ieri le operazioni erano risultate particolarmente difficili a causa del maltempo e dell’innalzamento del livello del fiume. “Forza soccorritori, che oggi sia l’ultimo giorno di ricerca per ridare Cristian ai suoi familiari”. A scriverlo sui social stamani è il sindaco di Premariacco (Udine), Michele De Sabata, alla ripresa delle ricerche, per il quinto giorno consecutivo. Da venerdì sera, il fratello di Cristian, giunto dall’Austria dove abita, segue incessantemente la vicenda, ospite del locale Comitato della Croce rossa. “Siamo molto credenti – ha fatto sapere – e speriamo ancora nel miracolo”. Il giovane è in costante contatto coi genitori, che si trovano in Romania, con cui fa continue videochiamate per aggiornarli sull’andamento delle ricerche.

 

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