Poliziotti. Premessa d’obbligo, a scanso di equivoci: le violenze compiute dai poliziotti di Verona ai danni di diverse persone – se accertate – sono inqualificabili.
Rappresentano episodi gravi su cui occorre fare chiarezza. I reati contestati sono: tortura, lesioni aggravate, peculato, rifiuto ed omissione di atti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico. Accuse pesantissime per chi indossa una divisa e dovrebbe dare il buon esempio con i propri comportamenti. L’attenzione mediatica che questi fatti hanno suscitato è stata robusta oltreché doverosa.
E giusta. E impeccabile è stata la posizione assunta dal questore di Verona, indignato e spiazzato da tali episodi. Tra l’altro episodi emersi in seguito ad indagini condotte dai colleghi delle volanti.
Detto questo, e non certo per difendere l’indifendibile, è il caso di ricordare che c’è anche – e ci mancherebbe – un risvolto della medaglia. Ogni medaglia ha il suo rovescio. Anche la Polizia ha il suo. Vediamo.
OGNI 3 ORE POLIZIOTTI AGGREDITI
Dati dell’Osservatorio Asaps: nel 2021 ci sono state 2.665 aggressioni fisiche ai soli agenti della Stradale, più di 7 al giorno, una ogni 3 ore e mezza. Di queste il 37% sono causate da stranieri, il 29,1% da ubriachi. Numeri francamente impressionanti anche perché al netto delle aggressioni avvenute nella gestione dell’Ordiine pubblico. Numeri di cui nessuno parla.
Spesso le cronache riferiscono di agguati compiuti da più persone ai danni di un poliziotto isolato. Giorni fa, nel quartiere Vecchio di Palermo, una quarantina di cittadini ha accerchiato e picchiato un agente per evitare l’arresto di un giovane. Il poliziotto, a cui hanno tentato di rubare anche la pistola, è finito all’ospedale; il ragazzo lo stanno ancora cercando.
La Polizia penitenziaria (dipende dal Ministero della Giustizia) lamenta una situazione di crescente pericolo. Da Nord a Sud. I 39 mila agenti che lavorano nei 192 istituti penitenziari sono in perenne agitazione. Nei tre carceri più duri del Belpaese – Sollicciano, Poggioreale, Torino – la tensione è a livello di guardia. Colpa non solo del sovraffollamento ,come denunciano i sindacati.
C’è anche il problema (antico) di carenza di agenti e di personale sanitario. Mancano educatori e mediatori culturali. E la lista delle peggiori carceri si allunga. Nel mirino sono finiti altri 7 istituti: Favignana (Trapani), Regina Coeli (Roma), Canton Mombello (Brescia), Piazza Lanza (Catania), Marassi (Genova), Ucciardone (Palermo), San Vittore (Milano). Solo due carceri si salvano da questa inquietante mappa: Bollate e Nisida. Troppo poco.