È stato arrestato in flagranza di reato il primario oncologo dell’Unità Operativa di Oncologia Medica all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II Irccs di Bari. L’uomo sarebbe stato beccato dai carabinieri mentre riceveva una somma di denaro da un paziente.
“Dove si fa la coda, io cerco di farti evitare ovviamente tutte quelle rotture”. È stata l’ultima, sembra l’ennesima, richiesta di denaro fatta pochi secondi prima dell’arresto per il primario oncologo dell’Irccs Giovanni Paolo II di Bari, bloccato dalla polizia in flagranza, nel suo studio, per il reato di concussione. In cambio di questa promessa aveva appena intascato quattro banconote da 50 euro l’una, ripiegate e consegnate in contante da un paziente e dalla sua compagna.
Perché l’uomo, si legge negli atti, aveva creato una “situazione di sudditanza psicologica” nelle persone che assisteva, denigrando “costantemente il Servizio sanitario nazionale nonché i suoi stessi colleghi” per spingere i malati di tumore a pagare somme non dovute pur di farsi seguire da lui e di evitare lunghe attese. Al paziente, aveva assicurato che “si sarebbe fatto carico di leggere il referto della Tac” personalmente, spiegandogli che il prossimo 2 agosto, data della nuova visita, lo avrebbe visto lui perché “ci sarà la coda e io cerco di aiutarti”.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Bari, sono scattate lo scorso 20 giugno con la querela del parente di un paziente defunto. In ospedale e nello studio del medico sono state installate telecamere ed effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali. Osservazioni che hanno provato condotte ripetute quotidianamente. Nel verbale di arresto si legge che il medico “si vantava della propria competenza, denigrando l’operato dei suoi colleghi”, usando frasi come “hanno combinato un casino quelli che ti hanno operato, però alla fine il grosso del tumore l’hanno tolto, ma hanno fatto anche un danno”.
L’oncologo avrebbe “prospettato rischi”, rassicurando i suoi pazienti e catturando “la loro benevolenza per incassare denaro”. Durate le perquisizioni, anche in casa, sono stati trovati altri 800 euro in contanti e materiale informatico. Al momento dell’arresto il medico, assistito dall’avvocato Gaetano Castellaneta, si è sentito male: soccorso dal 118, è stato portato al Policlinico e dimesso nel pomeriggio.
E’ stato sospeso in via cautelare dall’Irccs e si trova nel carcere di Bari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Negli atti si evidenzia la “spregevole consuetudine” dell’oncologo “scevra da quell’etica professionale che un medico dovrebbe avere”. Perché ha tolto “denaro a persone malate, in alcuni casi, in condizioni economiche precarie”, facendo leva “sulla psicologia dei pazienti e sul timore che essi nutrono per la loro vita”.
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