I professori la bocciano, il Tar la riammette all’esame di Maturità malgrado le cinque insufficienze e la studentessa alla fine viene bocciata, di nuovo, al termine dell’orale.
Il Tar di Trento l’aveva ammessa con riserva all’esame di maturità malgrado cinque insufficienze in altrettante materie, rinviando la decisione al 27 luglio.
Ma lunedì la studentessa trentina del liceo Da Vinci che si era rivolta al tribunale amministrativo è stata respinta al termine dell’esame, che si è svolto una settimana dopo quello dei compagni di classe, come stabilito dal Tar. Ad assistere alla prova anche un gruppo di insegnanti, presenti a sostegno dei colleghi in commissione. Nei corridoi dell’istituto c’erano gli avvocati della ragazza ed i genitori. Uno degli accessi ai piani superiori è stato chiuso da un cancello in ferro e nell’atrio il personale Ata è stato istruito a “tenere lontano i giornalisti”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il docente della scuola Alessio Marinelli, che ha inviato al ministero dell’Istruzione una lettera con altre 110 firme di colleghi raccolte in poco più di 24 ore. Per il docente “il decreto mette in difficoltà la serenità di giudizio del corpo insegnante. Chi avrà più la forza, il coraggio, la tenacia di affrontare una scelta dolorosa, ma a volte necessaria, come una bocciatura? In terzo luogo, trovo che sia un segnale didatticamente e umanamente sbagliato. È infatti durante quell’età che si consolidano il senso di giustizia e il senso del dovere, bagagli necessari per affrontare le sfide del futuro”.
L’insegnante rileva poi che sempre più ragazzi rincorrono “strade facili, aiutati dalle famiglie e dalla società a cercare escamotage per andare avanti, nella visione superficiale di un mondo nel quale devi dimostrare quanto sei furbo e non quanto vali. Cosa deve insegnare la scuola? Me lo domando mentre vedo la mia categoria umiliata da una decisione che la sorpassa e le toglie autorevolezza”. Tra le richieste anche quella di “rivedere i test d’ingresso universitari. Durante il quinto anno molti studenti sono praticamente dei fantasmi”, si legge nella lettera. In cui si evidenzia che “anticipare i test a gennaio e febbraio è uno schiaffo alla dignità del sistema scolastico secondario”.
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