Prosecco batte Prosek, i croati non possono usare quel nome

Il caso del Prosek sembra finalmente chiuso, con la vittoria del Prosecco nella sua battaglia per proteggere l’uso esclusivo del suo nome sulle etichette dei vini. La nuova normativa europea limita l’uso dell’appellativo “Prosek” su etichette di vino croato o di altri Stati membri, al fine di evitare confusioni tra i consumatori. Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato che il nuovo regolamento mette definitivamente fine a questa vicenda, sottolineando il lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni di categoria e consorzi per difendere non solo un marchio, ma un vino che rappresenta la storia e l’identità del Veneto. Zaia ha inoltre ricordato che il nome “Prosek” appartiene alla regione, citando una riserva del nome riconosciuta dall’Europa e il pronunciamento dell’Unesco che ha dichiarato le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità nel 2019. Ha sottolineato anche l’importanza storica del nome “Prosecco”, risalente al XIV secolo, e ha menzionato una cartina geografica storica in cui la città di Prosecco, vicino a Trieste, era denominata “Proseck” durante il dominio asburgico.

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Filippo Limoncelli