Pullman Mestre. Il bus precipitato sotto al cavalcavia stava portando a Venezia dei turisti che alloggiavano nel campeggio “Hu” di Marghera. Nel tragico incidente sono morte 21 persone. Tra loro due bambini, un neonato di pochi mesi e una ragazzina di 12 anni. Sono invece 15 i feriti: tra questi 5 sono in gravi condizioni. I feriti si trovano negli ospedali di Mestre, Treviso, Padova, Mirano e Dolo. Quattro di essi si trovano in terapia intensiva e non sono ancora stati identificati.
Tra le 21 vittime, sono 7 quelle che hanno già un nome certo. Oltre a queste c’è una donna austriaca che si ritiene sia la mamma di due bambine, di 13 e 3 anni, ricoverate a Treviso, in condizioni non gravi.
I quattro feriti più gravi nell’incidente del pullman precipitato ieri sera sarebbero tutte persone maggiorenni, tra i 20 e i 30 anni. Secondo quanto si apprende, tre sono ricoverate in Rianimazione all’ospedale dell’Angelo di Mestre e uno a Dolo.
Tra le persone che si trovavano a bordo del bus precipitato dal cavalcavia di Mestre e ricoverate all’ospedale di Treviso, ci sono quattro adulti e due fratellini tedeschi di 7 e 13 anni. Questi ultimi hanno entrambi riportato fratture del femore e traumi lombari, sono stati operati durante la notte e adesso sono giudicati fuori pericolo. Sono supportati dal servizio psicologico data la perdita di entrambi i genitori.
Tra gli adulti c’è anche una donna spagnola con ustioni sul 60% del corpo, trasferita in seguito al centro specializzato di Padova. Gli altri identificati ci sono due spagnoli con fratture costali e vertebrali. Si trovano nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata.
Kiev conferma intanto che tra le vittime di Mestre sono morti 5 ucraini. I feriti sono invece 3. tra loro uno è in terapia intensiva per delle fratture costali e vertebrali. I consoli ucraini stanno attualmente collaborando con le forze dell’ordine italiane per chiarire tutte le circostanze dell’incidente, ha detto il portavoce.
I turisti che si trovavano a bordo del pullman alloggiavano al campeggio “Hu” di Marghera. Gli agenti della questura hanno acquisito presso il campeggio gli elenchi degli ospiti per poter poi risalire alle identità delle vittime e dei feriti nell’incidente. All’interno della struttura, al momento non viene fatta alcuna dichiarazione, in attesa di comunicazioni ufficiali dall’azienda. Il via vai di ospiti da e per il campeggio prosegue regolarmente.
Anche l’autista del mezzo, Alberto Rizzotto, è morto nello schianto. Rizzotto aveva 40 anni ed era originario di Treviso. Era l’unico italiano a bordo.
Sotto choc i suoi colleghi che lo definiscono un conducente esperto. Rizzotto svolgeva l’attività da 7 anni: aveva postato l’ultimo messaggio su Facebook ieri sera, alle 18.30, un’ora e mezza prima della tragedia: “Shuttle to Venice” (navetta per Venezia) aveva scritto, geolocalizzandosi davanti allo ‘Hu Camping Town’ di Marghera, dove alloggiavano i turisti del pullman.
Era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea, con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia.
Tra le ipotesi che si stanno vagliando sulle cause dell’incidente c’è quella di un malore dell’autista. “L’autobus era nuovo e lui era bravo” sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea.
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