Una domanda che forse ci siamo posti un po’ tutti è: “Che stipendi hanno preti e suore?“. La loro entrata mensile, più o meno alto (da 750 a 4.500 euro circa), va a seconda dell’anzianità di servizio e soprattutto del ruolo che occupano nella Gerarchia ecclesiale.
Le buste paga sono erogate dall’Istituto centrale per il sostentamento del clero (Icsc), un organo della Cei (Conferenza episcopale italiana) il cui compito è quello di gestire gli stipendi di diaconi, preti, suore e vescovi. Soldi che arrivano attraverso un articolato sistema a punti, attingendo principalmente dall’8 per mille al quale si aggiungono le offerte liberali e le rendite integrate degli istituti diocesani per il sostentamento del clero.
Diaconi, preti e vescovi: gli stipendi
Chi occupa il gradino più basso dell’ordine sacro, il diacono, percepisce uno stipendio pari a 1.200-1.300 euro al mese (quanto i parroci), fatto salvo che non abbia una fonte di reddito derivante da un’altra occupazione.
Poi c’è il presbiterato. Il semplice prete si deve accontentare dello stipendio di un operaio (circa mille euro al mese, ma se è a inizio carriera si ferma a 750), il parroco invece intasca 1.200-1.300 euro. Parliamo comunque di cifre suscettibili di sensibili adeguamenti in relazione all’anzianità di servizio del presule e al conseguimento di particolari onorificenze.
Saliamo di livello con i vescovi. Conti alla mano l’ordinario di una diocesi guadagna fino a 3mila euro al mese. Sia i vescovi, sia i parroci, hanno sempre a disposizione un alloggio. Infine i cardinali che percepiscono da 4mila a 4.500 euro, corrisposti dalla stessa Santa Sede o dalla Cei, a seconda che i porporati siano curiali o vescovi diocesani.
Suore e frati al verde
E quanto prendono le suore e i frati? Non beneficiano di alcun stipendio, salvo che non esercitino una professione al di fuori della Chiesa, come l’insegnante di Religione. Il loro, infatti, è un voto di povertà.
Forse dovresti anche sapere che…