“Oggi ha vinto Davide contro Golia”. E’ il commento a caldo del 23enne Mattia Muggittu, titolare della cantina Muggittu di Mamoiada, nel Nuorese, che ha vinto la battaglia legale contro la Red Bull, la multinazionale austriaca titolare del marchio della nota bevanda energetica che accusava l’azienda del giovane viticoltore sardo, di “violazione del marchio e di concorrenza sleale”.
Red Bull contro il viticultore sardo
Secondo la Red Bull, infatti, la cantina aveva copiato il famoso logo con i due tori, inserendolo sulle etichette dei vini. La direzione generale per la tutela della proposta industriale del ministero delle Imprese e del mady in Italy, ha respinto l’opposizione dello scorso 6 dicembre del colosso dell’energy drink alla registrazione del marchio.
E ora il giovane Mattia Muggiutu potrà continuare a utilizzare il marchio della sua cantina. L’etichetta dei vini “Muggittu Boeli” infatti raffigura due buoi, uno vicino all’altro, con sotto il segno rosso dell’aratro e sopra la rappresentazione dei cerchi della stele di Boeli, un menhir che risale al Neolitico e che si trova nel territorio di Mamoiada.
“Sono felicissimo di questa decisione che ci ha dato ragione. Il logo è frutto di una rappresentazione grafica che ricostruisce la nostra storia come noi abbiamo sostenuto dall’inizio – ha detto all’ANSA Mattia Muggittu. Che oggi è stato sommerso di messaggi anche di cittadini austriaci che lo hanno sostenuto in questa battaglia.
I due tori del marchio icona barbaricina
“Non sempre vincono i più forti e grossi, ma ogni tanto la possono spuntare anche i più piccoli, se ci credono abbastanza”.
“La notizia è una vittoria per Mattia e per tutta la Sardegna – ha spiegato l’avvocato della cantina Mauro Intagliata – Non solo: è una vittoria clamorosa delle tradizioni millenarie della Sardegna contro l’arroganza del potere economico”.
Per il legale “il marchio rappresenta perfettamente la storia rurale della Barbagia e dell’intera Sardegna è per questo che ha vinto il cannonau, un prodotto naturale frutto del lavoro e della terra di Sardegna”.