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Resti di defunti ammassati nel giardino accanto al forno crematorio, il caso al cimitero di Bologna

Salme e resti di defunti gestiti in modo “indecoroso” all’interno del polo crematorio di Bologna, che ha sede nel cimitero di Borgo Panicale. È quanto viene ipotizzato da due imprese di pompe funebri bolognesi che hanno presentato due esposti ai Carabinieri. Si tratterebbe, secondo le imprese, di possibili violazioni delle norme igienico-sanitarie e di polizia mortuaria. Nelle segnalazioni si parla di “cofani funebri e cartoni con esiti da estumulazione ammassati nel giardino antistante il forno crematorio, alcuni coperti con teloni per proteggerli al meglio dalle intemperie, altri scoperti”. Presunte situazioni irregolari vengono indicate anche al cimitero della Certosa, dove in un deposito facilmente accessibile sarebbero ben visibili “cartoni contenenti resti mortali conferiti da altre regioni e in attesa di cremazione accatastati in un luogo dove le norme igienico-sanitarie non lo prevedono, con rischi anche per la salute degli operatori del cimitero”.

Per Massimiliano Pedrucci, impresario funebre che ha presentato una delle denunce, si tratta di una “situazione disumana e anche illegale dal punto di vista antincendio e in materia di polizia mortuaria“, ha dichiarato in un’intervista all’emittente E’tv che ha sollevato il caso in un servizio televisivo. In seguito alle denunce, i Carabinieri hanno già avviato accertamenti, ipotizzando anche l’intervento dei Nas per un sopralluogo. Gli impresari funebri ritengono che questa situazione possa essere legata al numero elevato di cremazioni di cui si fa carico Bologna Servizi Cimiteriali, società controllata in maggioranza dal Comune di Bologna, per far fronte alle numerose salme provenienti da altre regioni, che rappresentano circa due terzi del totale, in virtù di alcune convenzioni. I vertici di Bologna Servizi Cimiteriali, interpellati da E’tv, hanno risposto che, per rispetto del Consiglio Comunale, la posizione della società sarà fornita successivamente, seguendo l’iter istituzionale previsto, quindi dopo la prossima commissione, il 7 marzo.

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