Ricorre al suicidio assistito all’insaputa della famiglia. La donna, 55 anni, si è recata in segreto a Basilea. Il marito: “Ho ricevuto solo le ceneri e un certificato di morte che non indica nemmeno le cause”. L’uomo ha scoperto la scelta dalla moglie tramite mail, peraltro finita in spam. Alcuni giorni dopo gli è stata recapitata l’urna con un certificato di morte senza riportare una causa. La vicenda viene raccontata dal quotidiano la Repubblica.
I familiari non sono stati coinvolti, tranne per il fatto che un’ora prima della morte, il suo avvocato ha ricevuto un sms da un numero anonimo, con le ultime volontà: “Per favore, vai a casa, stacca le utenze, regala i miei vestiti in beneficenza e affida a mio marito l’urna con le ceneri di nostro figlio”.
A quanto si legge sul giornale “già a luglio – ricostruisce il marito, imprenditore che risiede in Canada per lavoro – mia cognata aveva scoperto che Marta stava andando in una clinica svizzera nella quale si pratica il suicidio assistito. Abbiamo raggiunto Marta – aggiunge – e l’abbiamo fatta ragionare. Ci aveva tranquillizzati, assicurandoci di avere accantonato l’idea”. La clinica, viene riportato, è a Basilea e il marito e la sorella di lei avevano cercato invano di contattarli per spiegare che nel gennaio del 2023 era morto il figlio adolescente per una malattia degenerativa, quindi la donna era seguita da uno psichiatra.
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