Rischio Fentanyl in Italia, ai poliziotti l’antidoto. Il dark web la principale porta d’ingresso

Il governo italiano è in massima allerta contro il Fentanyl, un oppiaceo sintetico 80 volte più potente della morfina, che rappresenta una minaccia crescente per il Paese. Mentre negli Stati Uniti il Fentanyl ha causato più di 100.000 morti solo lo scorso anno, in Italia la sua presenza è stata riscontrata in diverse circostanze, seppur con tracce limitate. Il governo, guidato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e dal vicepremier Antonio Tajani, ha annunciato un’imponente azione sinergica per contrastare la diffusione di questa pericolosa sostanza. Una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi ha evidenziato l’urgenza di un coordinamento tra intelligence, forze di polizia, magistratura e diversi ministeri per affrontare la minaccia del Fentanyl. Parte di questo impegno comprende l’assegnazione di spray al Naloxone ai poliziotti, un farmaco in grado di bloccare gli effetti dell’oppiaceo sintetico. La presidenza italiana del G7 ha anche promosso una dichiarazione congiunta sul contrasto al Fentanyl.

Il traffico di Fentanyl in Italia avviene principalmente attraverso il dark web, con transazioni in criptovalute che rendono le indagini estremamente complesse. La Procura nazionale antimafia ha istituito un gruppo di lavoro per elaborare protocolli d’intervento, coinvolgendo tutte le procure interessate. Il governo si sta anche preparando a produrre spot informativi sugli effetti reali di varie droghe, incluso il Fentanyl, e a organizzare una Conferenza nazionale sulle dipendenze nel 2025.

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Filippo Limoncelli