Una studentenssa dell’Università di Trieste si è ritrovata dei vermi nel risotto al sugo di seppia. Il “piatto” è stato fotografato e denunciato prima allo stesso istituto universitario e poi ai Carabinieri del Nas, i Nuclei Antisofisticazione e Sanità, che hanno predisposto un accertamento. L’università si è difesa sostenendo tramite il rettore Roberto Di Lenarda, che si sarebbe trattato di un episodio grave ma singolo.
La foto con i vermi nel piatto è finita su Facebook
A portare gli studenti a conoscenza dell’accaduto è stata la lista universitaria “Studenti in Movimento” che ha postato su Facebook la foto del piatto incriminato. Nel post si legge: “Rischio contaminazione in mensa ci è stato segnalato da alcuni residenti delle Case dello Studente che nel riso di seppia di stasera sono stati individuati dei corpi estranei che sembrano essere dei vermi. Vi ricordiamo pertanto di segnalarci eventuali problemi riscontrati stasera e di stare attenti”.
La studentessa è residente nella Casa dello studente di Trieste. Ha ordinato il risotto presso la mensa universitaria. Una volta tornata nel suo alloggio, si è accorta della presenza di piccoli vermi nel piatto. Il servizio mensa fa capo all’Ardis, l’Agenzia agenzia regionale per il diritto allo studio del Friuli Venezia Giulia. La mensa è stata poi appaltata ad una società che ora dovrà spiegare la presenza dei vermi nel piatto.
La ditta fornitrice del pasto ha avviato verifiche
Informata dal direttore generale dell’Ardis, la ditta fornitrice dei pasti ha avviato le verifiche interne del caso. La ditta ha avviato anche il controllo della filiera dell’approvvigionamento. La verifica ha riguardato anche la partita di sugo utilizzata per la preparazione del risotto.
Di Lenarda ha comunque sottolineato che il numero di lamentele per la mensa universitaria è molto basso. La qualità del servizio mensa è sempre stata, almeno fino ad ora, considerata buona, ha concluso il rettore dell’Università di Trieste.
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