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Ristorante propone menù a cura di chef Cannavacciuolo, ma non è vero e lui denuncia

Tre persone sono finite a giudizio con l’accusa di avere indebitamente usato il marchio registrato dello chef pluristellato Antonino Cannavacciuolo. Chef noto anche per le sue partecipazioni come giudice a MasterChef Italia. Si tratta di un 63enne di Lumezzane (Brescia) e di due cubani, un uomo e una donna, di 32 e 50 anni residenti a Marina Romea, sul litorale di Ravenna. A fare la denuncia ai carabinieri della Stazione di Orta San Giulio (Novara) era stato lo stesso chef avvisato via Facebook da un’amica di un volantino pubblicizzante la riapertura del locale ravennate con menù di pesce e crudité curato da Cannavacciulo. Era poi emerso un camion vela con la gigantografia dello chef accostato al nome del ristorante.

Cannavacciulo, originario di Vico Equense (Napoli) ma residente nel Novarese, aveva allora dato incarico alla sua segretaria di fingersi cliente per chiedere informazioni. La successiva telefonata al locale di conferma dei fatti, era stata registrata. Gli inquirenti erano poi risaliti alla tipografia a Cesena e ai presunti committenti. Infine la 32enne, sentita dai carabinieri di Marina di Ravenna, aveva affermato di avere ricevuto quel menù da Cannavacciulo nel 2016 in occasione del programma ”Cucine da incubo” e di avere pensato che si potesse usare per fare pubblicità.

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