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Roberto Baggio medicato in ospedale dopo la rapina: “Grazie per l’affetto. Ora dobbiamo superare la paura”

Roberto Baggio è stato aggredito nella sua villa a scopo di rapina mentre era in corso la partita Spagna-Italia. Il calciatore è stato medicato in ospedale e poi dimesso. Ora è tornato nella sua villa ad Altavilla Vicentina dove la mattina di oggi c’è stato un nuovo sopralluogo dei Carabinieri che stanno indagando per dare un volto ai rapinatori.

Baggio ora sta bene. A spiegarlo all’Ansa è stato il suo storico manager Vittorio Petrone. Queste le parole dell’ex calciatore: “Innazitutto desideriamo, io e la mia famiglia, ringraziare tutti per il grande affetto ricevuto. Davvero grazie. In simili circostanze – prosegue Baggio – può accadere di tutto, e per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura alla mia persona, lividi e molto spavento. Ora rimane da superare la paura”. 

L’aggressione fulminea non ha fatto accendere tutti i sistemi di sicurezza

Secondo quanto ha poi riferito Petrone, “l’aggressione fulminea, in piena luce, non ha consentito l’accensione di tutti i migliori sistemi di sicurezza di cui la villa è dotata. Ora, da quanto accaduto, potenzieremo ulteriormente i sistemi di rilevazione diurna in tutto il perimetro”. Petrone sottolinea che “quanto è accaduto ieri a Roberto e alla sua famiglia è stato già vissuto da molte altre famiglie. Solo quando vieni colpito ti rendi conto di quali ferite lascia un episodio di violenza e di sopraffazione subito nella tua casa, assieme alla tua famiglia. Roberto mi ha ancora una volta stupito per la lucidità e la forza d’animo espresse immediatamente a ridosso dell’aggressione subita. Sono certo che Roberto sarà ancora una volta essere il pilastro a cui tutta la sua famiglia potrà appoggiarsi per lasciarsi alle spalle questa brutale aggressione. Gli inquirenti – conclude – stanno lavorando intensamente per affidare alla giustizia i colpevoli”.

Lorenzo Briotti

Sono nato a Roma nel 1974 e sono giornalista professionista. Le mie grandi passioni sono la musica rock degli anni 60 e 70 e la radio a cui ho dedicato anche un libro. A Blitz sono arrivato due mesi dopo l’apertura e per diversi anni mi sono occupato di multimedia. Credo fermamente che l’intelligenza artificiale e il social di turno non riuscirà mai a distruggere la nostra splendida professione.

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