Il generale Roberto Vannacci è stato destituito dal comando dell’istituto geografico militare dopo le sue frasi razziste e omofobe apparse nel libro da lui scritto “il mondo al contrario”. Vannacci è ora a disposizione del comando delle forze operative terrestri e resta nella sede di Firenze. Al suo posto, all’istituto geografico militare, arriverà il generale Massimo Panizzi, che prenderà servizio lunedì 21 agosto.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha spiegato che Vannacci non è stato allontanato dalle Forze Armate come chiesto a gran voce parte dell’opposizione, Pd in testa: “Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il Generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare”.
Vannacci, che vanta un curriculum molto lungo nelle forze armate italiane, a proposito della sua destituzione dall’istituto geografico ha parlato a Diario del Giorno su Rete 4: “Riguardo le decisioni che sono state prese, da un punto di vista del mio servizio, non replicherò in quanto ritengo che siano decisioni gerarchiche e per le quali risponderò nelle sedi e secondo i tempi che saranno giudicati opportuni e che mi verranno indicati dalla mia catena di comando. Io sicuramente quando scrivevo il libro, mi aspettavo che avrebbe dato da discutere”, ha ribadito. Il libro “l’ho scritto con tono provocatorio anche rendendomi conto di quelle che avrebbero potuto essere le reazioni. Ma sicuramente non mi aspettavo un polverone del genere…”.
Poi ha aggiunto: “Sono libero di odiare stupratori e pedofili, non è istigare a violenza. La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all’odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie pensieri”.
Vannacci, sempre in tv ha commentato quanto detto della Egonu: “Non vedo perché debba porgere delle scuse per un’espressione che non è assolutamente offensiva”. Il generale ha definito la pallavolista “somaticamente non italiana” nel suo libro autoprodotto e per questa ragione è stato accusato di razzismo.
“Io ho detto solamente una cosa che è ovvia e lo dimostro anche in maniera molto semplice”, ha detto Vannacci a Diario del giorno. “Proprio a seguito di questa esposizione mediatica riferita a questa frase che appare sul libro e che è stata decontestualizzata, oggi ho aperto il profilo Wikipedia di Paola Egonu e di altre pallavoliste che invece hanno una fisionomia europea. Nel profilo di Paola Egonu è scritto che è una pallavolista italiana nata a Civitella da genitori nigeriani. In tutti gli altri profili delle pallavoliste sue colleghe, c’è scritto che sono pallavoliste italiane, nate chi a Gorizia, chi a Napoli, chi a Roma…”.
“Ma nessuno (su Wikipedia ndr) ha specificato l’origine dei genitori. Questo dà esattamente ragione a quello che io ho espresso”, ha rivendicato Vannucci. “Ovvero che il vedere una bravissima pallavolista dalla pelle scura non la identifica in maniera immediata come italiana. Perché da 4mila, 5mila, 6mila anni lo stereotipo dell’italiano è quello di un uomo bianco. Ma questo non vuol dire che gli uomini bianchi siano superiori a quelli neri o viceversa”.
“Le espressioni razziste sono quelle che individuano una superiorità predefinita di una razza sull’altra, ma questa non era assolutamente la mia intenzione e non è quello che ho espresso sul libro. Ho semplicemente detto che guardando gli affreschi che ci derivano dagli etruschi fino ai giorni nostri, non dico la totalità ma probabilmente il 99,9 per cento delle figure italiane che vi sono rappresentate, sono rappresentate secondo dei canoni che Paola Egonu non rispecchia. Ma questa non è un’offesa, è una realtà talmente palese che proprio sul suo profilo hanno voluto specificare che è un’italiana dai genitori di origine ivoriana”.
A Repubblica che per prima aveva tirato fuori la vicenda del libro, Vannacci ha voluto replicare. A detta di Matteo Pucciarelli, Vannacci è apparso quasi divertito e non scalfito dalle polemiche. C’è un passaggio nella sua replica che riguarda la lobby gay che guiderebbe l’informazione: “C’è qualcuno, un gruppo di pressione che opera”. Poi ce n’è un altro sugli ebrei. Vannacci sostiene che “dire ebrei di m… non è peggio che dire cristiani di m….”. Per poi aggiungere: “Ho capito, c’è stata la Shoah, va bene. Ma questo non configura la religione ebraica come protetta”.
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