Potrebbe già arrivare ai primi di luglio il bando di Roma Capitale per emettere 1.000 nuove licenze di taxi. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha annunciato una accelerazione: “Siamo al punto decisivo – ha detto – a brevissimo partirà il bando” perché nella Capitale le auto bianche sono “troppo poche”.
Il numero delle licenze da mettere a gara è appunto 1.000. Secondo l’Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti che lo scorso 30 maggio ha emesso un parere in merito al concorso capitolino, sulla base delle domande inevase (oltre 4 milioni nel 2023, il 30,26%, che sfiorano in estate il 50%), ne servirebbero almeno altre 2.330 che aggiunte alle 7.715 esistenti porterebbero il contingente a oltre 10.000 taxi. Che si possa superare, in futuro, quota mille è una ipotesi che il sindaco oggi non ha escluso: dopo la gara, ha detto, “ci sarà un bacino di idonei alla licenza molto più ampio. Noi avremo un monitoraggio costante, e se ci sarà necessità potremo arrivare a numeri maggiori”.
L’Art annota comunque che “è necessario che Roma Capitale incrementi le proprie attività di controllo sul rispetto da parte dei tassisti della presa in carico delle chiamate” con verifiche “periodiche e adeguatamente cadenzate”. Inoltre “è necessario che Roma Capitale adotti una Carta della qualità del servizio taxi”, ed è “opportuno che incentivi l’impiego dei tassametri dotati di Gps“. Riguardo al costo delle licenze, il bando prevede al momento 850 licenze ordinarie a 73 mila euro e 150 per trasporto disabili (oggi sono solo 31) con uno ‘sconto’ del 20%, cioè a 58.400 euro. L’Art chiede di applicare uno sconto maggiore ai taxi per disabili così da incrementarne l’attrattività. C’è infine il capitolo sull’incremento tariffario, che ha fatto infuriare il Codacons: “Una mostruosa tariffa minima da 9 a 12 euro – afferma il presidente Carlo Rienzi – e l’incremento del 15% di quella chilometrica base”. Viene inoltre aumentato da 3 euro a 3,60 lo ‘scatto’ iniziale. L’associazione dei consumatori si è detta pronta a ricorrere al Tar.