Roma, capitale d’Italia, degradata in ogni angolo e in ogni settore, dai rifiuti alle strade, dal trasporto pubblico alle scuole, ora si sta trasformando anche in una sorta di far west dove chiunque può andare in giro armato, reclamare i propri spazi criminali, e sparare all’avversario di turno.
Ieri sera, giorno del signore lunedì 15 gennaio, un 33enne è stato ucciso a colpi di pistola a largo Odoardo Tabacchi, quindi di fronte al tristemente famoso palazzone chilometrico del Corviale.
I proiettili sono stati esplosi da un’auto di colore bianco. Questo quel che si sa al momento. La macchina per ora non è stata ancora ritrovata. Neanche chi ha sparato.
Quindi qualcuno sta fuggendo, per ora, indisturbato e armato per la Capitale d’Italia.
L’uomo ucciso, Cristiano Molè, 33 anni e originario di Roma, era in auto con un’altra persona rimasta poi ferita nell’agguato.
Sull’omicidio ora, raccontano le agenzie, indaga l’Antimafia. In tutta la città sono stati allestiti posti di blocco. Quelli, insomma, che in genere non si vedono mai per le strade di Roma.
La prima pista è che l’omicidio sia una sorta di agguato all’interno degli affari legati agli stupefacenti.
L’agguato avviene solo qualche giorno dopo l’omicidio di un 14enne nel parcheggio di una fermata della Metro C Pantano. Per quest’ultimo omicidio è stato fermato un 24enne.
Quando si inizierà a pensare a provare a risistemare un po’ in tutto questa città che ci ostiniamo non si sa bene perché a definire Capitale?
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