In molti supermercati di Roma è arrivata la “frigo tax“, ovvero un sovrapprezzo di venti centesimi sulle bevande conservate in frigorifero. Nella maggior parte dei casi, l’extra da pagare per avere una bevanda fredda è di 20 centesimi – dovutamente nominato “aggiunta frigo”- , a prescindere dal tipo di bevanda che si vuole acquistare (acqua, birra, succhi di frutta, etc).
“I costi dell’energia sono saliti, mica possiamo rimetterci”, spiega un addetto al Corriere della Sera. I supermercati, insomma, difendono la scelta di applicare la “frigo tax” parlando della necessità di coprire i consumi energetici dei frigoriferi. In un punto vendita in zona Parioli preso in esame dal quotidiano, le bevande tenute al fresco sono almeno una cinquantina. Il che significa, conti alla mano, che svuotando una sola volta al giorno il frigorifero, il supermercato incassa 10 euro in più del previsto. Una cifra che, con ogni probabilità, basta e avanza per coprire i costi aggiuntivi in bolletta dati dai consumi del frigorifero.
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