Quattro studenti disabili sono stati rifiutati o non messi in grado di accettare per le evidenti carenza strutturali e di sostegno nelle scuole, in una decina di licei di Roma. La denuncia è arrivata da una mamma che ha vissuto, come le altre, una vera e propria odissea per permettere al figlio di poter frequentare un liceo qualsiasi di Roma nell’anno scolastico 2023/2024.
“Quattro ragazzi con disabilità grave sono stati di fatto esclusi dalla scuola pubblica”, dice Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione Affari Sociali e componente della segreteria del Partito Democratico, raccontando l’accaduto. “Una circostanza gravissima”, ribadisce il deputato che per questo ha presentato “un’interrogazione a Valditara”. Lo stesso ministro dell’Istruzione ha disposto un’ispezione immediata negli istituti coinvolti, per fare luce sulle cause che hanno portato all’esclusione dei quattro studenti. “Se confermato – afferma Valditara – il racconto dei genitori descriverebbe un quadro allarmante. Interverremo rapidamente per fare piena chiarezza su questa vicenda ed effettuare tutte le verifiche necessarie rispetto a una questione così importante e delicata, che merita la massima attenzione”.
La vicenda è raccontata da una delle madri: “Non mi sarei mai aspettata che di vivere una situazione simile. È stata un’odissea. Abbiamo contattato 12/13 licei ma alla fine sono stata costretta a iscrivere mio figlio in una scuola paritaria. Il ministero faccia qualcosa”.
A parlare della propria storia all’ANSA, è una delle mamme. La donna, assieme ad altre tre mamme, con i figli alla stessa scuola media in un quartiere di Roma nord, si sono viste rifiutare l’iscrizione dei ragazzi da licei di diverso indirizzo. Sara spiega di essersi rivolta inizialmente all’Istituto Emilio Sereni poiché, come liceo agrario, poteva essere più adatto.
Purtroppo, già dal Sereni, la questione è diventata a dir poco complicata e a febbraio è arrivato il no all’iscrizione. Da lì è emerso il nodo: A fronte della legge 104 “che prevede che l’alunno disabile abbia il massimo punteggio nelle graduatorie – spiega la mamma di un altro ragazzo – è stata emessa una circolare ministeriale che delega e dà mandato ad ogni singolo Consiglio di istituto di decidere i criteri per avere la precedenza”. Il “Sereni ha rifiutato 3 ragazzi con disabilità perché non appartenenti al ‘bacino di utenza’ della scuola. E la preside è stata sorda a qualunque appello anche da parte dell Usr”, denuncia la mamma.
Da qui tante le scuole vagliate dalle quattro donne, troppe. Cosa di cui, tardivamente, si è preoccupata anche la dirigente scolastica dell’istituto dove sono tutt’ora iscritti i quattro i giovani, sollecitando l’Usr. Tra i licei contattati ci sono istituti di diverso indirizzo e di diverse zone di Roma come il Domizia Lucilla, il Vespucci, l’istituto Enrico Fermi, il Pascal, il Calamandrei e il liceo scientifico Farnesina.
Alcune risposte sono state per la mamma emblematiche, come quella arrivata dal Fermi: “Perché li dovete iscrivere in queste scuole… una scuola vale l’altra se non sono in grado di fare grandi cose'”, avrebbe detto l’insegnante di sostegno. Così da parte di Sara arriva l’appello diretto al ministero “perché questo non accada più, affinché si applichi la precedenza – in teoria già data dalla legge 104 – per le iscrizioni di questi ragazzi. I nostri figli hanno diritto a studiare – sottolinea Sara – Per questo, però, servono risorse maggiori per gli insegnanti sostegno. E dei fondi per far sì che le scuole prevedano laboratori e attività idonee”.
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