È stata accolta la richiesta di messa alla prova per il 56enne accusato di una serie di scritte antisemite che erano comparse a Milano tra l’11 e il 19 ottobre scorsi su alcuni muri di strutture sanitarie della città e di una pasticceria. Per i prossimi 6 mesi presterà servizio di volontariato presso l’associazione La Speranza Onlus, che si occupa di fornire sostegno alle famiglia in difficoltà. La prossima udienza davanti al gup è stata fissata per l’8 ottobre. Il 56enne, che era finito al centro di un’inchiesta per “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”, si sarebbe reso responsabile di 6 diversi episodi che riguardano scritte pro Hitler e Hamas e contro gli ebrei.
Il primo risale all’11 ottobre scorso, quando i messaggi antisemiti erano comparsi nei bagni, nell’area bar e in un ascensore dell’ospedale San Giuseppe. Il 13 ottobre, imbrattamenti dello stesso tenore erano stati realizzati nel bagno dell’area accettazione del Centro Diagnostico italiano di via Saint Bon e, alcuni giorni più tardi, anche in altri bagni della stessa struttura. Il 19 ottobre, infine, il 56enne si sarebbe reso responsabile di ulteriori scritte in una panetteria del quartiere ebraico milanese e, ancora una volta, sulle pareti del San Giuseppe. Agli atti dell’inchiesta, anche le immagini che ritraggono il 56enne mentre imbratta i muri.
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