Da domani 9 gennaio, e fino al 30, sarà possibile effettuare le iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024. Anche quest’anno le procedure si svolgeranno online per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado. Le iscrizioni online riguardano anche i percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni e le scuole paritarie che, su base volontaria, hanno aderito alla procedura telematica. La domanda resta cartacea per la scuola dell’infanzia.
Andare o non andare al liceo? Questo il dilemma che attanaglia 1 studente su 4 tra coloro che, terminate a giugno le medie, dovranno scegliere cosa fare. L’Osservatorio sull’Orientamento scolastico del portale Skuola.net, costruito intervistando 1.800 alunni di terza media, vede solo il 50% degli intervistati aver “blindato” la decisione con largo anticipo, mentre un ulteriore 25% ha sciolto la riserva sull’indirizzo di studi ma non sull’istituto in cui puntare al diploma Un intervistato su 5 lamenta il fatto che le attività di orientamento organizzate dal proprio istituto sono state pressoché inesistenti. Relativamente più fortunato un ulteriore 50% per cui l’orientamento è avvenuto ma last minute, ovvero solo a partire dallo scorso settembre. Alla fine, solamente 3 su 10 hanno affrontato la questione per tempo, già dalla seconda media.
Inoltre, solo il 40% ha trovato l’orientamento propostogli veramente utile a chiarirsi le idee, mentre la restante parte lo ha bocciato parzialmente (44%) o totalmente (16%). Qualcosa di simile è avvenuto con il cosiddetto “consiglio orientativo”, che tutte le scuole sono tenute a fornire agli alunni: solo 1 su 3 dice di averlo preso come punto di partenza per capire dove iscriversi, mentre meno della metà (43%) lo ha giudicato inutilizzabile mentre il 22% che non lo ha proprio ricevuto.
Oltre 3 intervistati su 4, sanno che il tipo di diploma superiore che andranno a ottenere condizionerà parecchio i propri sbocchi professionali. Cruciale, quindi, non sbagliare e non tralasciare alcun dettaglio. Per questo, circa un quarto (24%), nello scegliere l’indirizzo ha guardato soprattutto alla quantità di opportunità occupazionali o formative che potrebbe aprire dopo la Maturità.
Anche se, poi, la priorità – trasversale a tutte le ultime generazioni – rimane quella di far “incontrare” studi e inclinazioni personali: per 1 su 3 sarà questo l’aspetto fondamentale nel condurre verso un determinato percorso scolastico. Ma è corposa anche la rappresentanza di quanti chiedono alla scuola superiore di preparare al meglio all’università o di spianare la strada verso quanti più corsi di laurea differenti: la pensano così quasi 3 su 10. Appena 1 su 10, invece, immagina di rivolgersi verso il mondo del lavoro con il solo diploma in tasca. Al contrario, sempre restando su questo tema, oltre 8 su 10 continuano a ritenere che l’università sia quasi un passaggio obbligato per avere un futuro di successo.
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