Tragedia sfiorata questa mattina quando una voragine si è aperta nel pavimento del corridoio della scuola materna di via Delpino a Chiavari (Genova). Per fortuna il cedimento è avvenuto mentre i 75 bambini, gestiti da una associazione privata, si trovavano nelle aule didattiche.
Scattato l’allarme, sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Chiavari, i vigili urbani che hanno transennato il buco – di circa 12 metri quadrati – che si è formato proprio dove i piccoli lasciano gli indumenti pesanti e gli zainetti. Il sindaco Federico Messuti si è subito attivato per trovare una collocazione ai bambini visto che l’intera struttura sarà ispezionata nei prossimi giorni per capire le cause del cedimento strutturale.
A condividere la foto, e la notizia, è stato Luca Pirondini del Movimento 5 Stelle, non senza polemica: “Questa mattina – scrive su Facebook -, a Chiavari, in un asilo si è aperta una voragine di due metri poco dopo l’entrata a scuola. I bimbi, settantacinque, sono stati evacuati. Per fortuna nessuno si è fatto male ma per l’ennesima volta ci si dovrebbe interrogare sulle reali priorità. Non è nemmeno ipotizzabile che succeda una cosa del genere in un luogo nel quale, si presume, i bambini siano al sicuro. Non è possibile!”.
Secondo gli ultimi dati di Cittadinanzattiva, che monitora costantemente lo stato di salute dei nostri edifici scolastici, solo da settembre ad oggi ci sono stati ben 24 episodi di crolli e criticità strutturali di vario genere. Che vanno ad aggiungersi ai 61 registrati durante lo scorso anno scolastico, una media di circa sette al mese: un record assoluto. Numeri che risuonano come una beffa alla vigilia della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, la cui ricorrenza è stata istituita per legge sulla scia della tragedia occorsa a Vito Scafidi, lo studente che il 22 novembre di quindici anni fa perse la vita in un liceo di Rivoli, a causa del crollo di un controsoffitto mentre si svolgevano le lezioni in classe.
Un fenomeno, quello della debolezza delle nostre strutture scolastiche, che investe tutti. Come evidenzia l’analisi effettuata dal portale Skuola.net dell’“Osservatorio civico sulla sicurezza delle scuole” 2023 – elaborato proprio da Cittadinanzattiva – il rischio è abbastanza omogeneo sull’intero territorio nazionale. Basta ripercorrere la distribuzione degli episodi più gravi avvenuti tra settembre 2022 e agosto 2023 nel 2022/2023. Dei 61 casi di crollo o cedimenti registrati, 24 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole (il 39% del totale), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%).
A livello regionale, invece, i numeri più alti li troviamo in Lombardia (9 episodi). Un gradino sotto ci sono il Lazio e la Campania (8). A seguire Sicilia (7), Piemonte, Toscana e Sardegna (5), Liguria ed Emilia-Romagna (3), Veneto (2). A chiudere, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Umbria, tutte con un episodio.
Nello specifico, nella maggior parte dei casi (17) si è trattato di distacchi di intonaco o calcinacci. In 11 episodi a cedere sono stati tetti e solai, in altri 11 il controsoffitto. In 9 situazioni si sono aperte crepe nei muri o nei cornicioni. La caduta di alberi è stata al centro di 7 casi, problematiche varie a porte, finestre, cancelli protagoniste di 5 episodi. Per fortuna, solo in 1 caso c’è stato un vero e proprio crollo. Tra loro, tre episodi riguardano gli Atenei, anche loro tutt’altro che immuni al fenomeno.
Avvenimenti di per loro preoccupanti che, cosa ancora più grave, hanno provocato il ferimento di sei studenti, di un’insegnante, di una collaboratrice scolastica, oltre che danni agli ambienti e agli arredi, l’interruzioni della didattica, nonché ingenti disagi e paura per le comunità di riferimento. La tragedia è stata evitata solo per una questione di statistica, visto che si è trattato di episodi avvenuti di notte, nel week end o in periodi di chiusura delle scuole per le festività.
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